C'è magia in molte piccole cose, anche del quotidiano. Magia, o qualcosa di bello e impalpabilmente gioioso che le assomiglia.
La magia del cioccolato fondente che si scioglie a bagnomaria con la panna e diviene una crema lucida e profumata di altopiani lontani. La magia di polveri e materie prime che, miscelate, lievitano in forno e divengono bigné dorati. La magia di un piatto che vira ad un succulento spezzatino invernale, e viene deviata verso profumi primaverili con un tocco di limone nel fondo di cottura. La magia di montare la panna e proseguire, continuare, insistere fino a che le fruste non inizino a fare uno strano rumore di sciaguattìo; continuare ancora e scoprire che la panna si è addensata in burro, ed il siero si è separato. La magia di cucinare e dare vita a piatti e ricette, odori e sapori, bevendo un bicchiere di Franciacorta in cui trillano migliaia di perle, e sedendosi a tavola soddisfatti brindando con "evviva".
C'è magia in molte piccole cose, come aggirarsi per il mercato all'ombra del bel palazzo della Ragione, scegliere i carciofi più gonfi e sodi, l'erba cipollina e le erbette di stagione. O passare in rassegna i banchi sotto i portici e riconoscere i tagli della carne e la provenienza dei formaggi, la qualità di una bella mortadella odorosa di campagna e di emilia, e scorgere l'austerità preziosa di un Romané-Conti in esposizione.
C'è magia in molte piccole cose. Ed è una magia anche solo saperle cogliere, queste piccole magie, e dar loro vita e colore con piccoli incantesimi di un giorno qualunque.