E' strano sentire miagolare mentre arrampichi; a 15 metri dal suolo, in una falesia a 45 minuti di sentiero dal paese più vicino, un gattino non dovrebbe esserci. Eppure c'è ed è arrivato lì, magro ma in salute, confidente e arzillo, seguendo due arrampicatori per tutto il sentiero di avvicinamento.
Basta una carezza e ci elegge ad amici, ci segue nelle peregrinazioni tra una via e l'altra alla base della parete, si accoccola sulla roccia, scivola giù, si sdraia al sole affianco alla corda e non ci molla. Quando un amico a metà giornata inizia il rientro lei lo segue (lei? Lui? Non abbiamo capito di quale genere sia) e noi speriamo che lo faccia fino in paese. Due ore dopo iniziamo anche noi a scendere e bastano 10 minuti di strada per sentire miagolare nel bosco; due richiami ed eccola che arriva zampettando. Un micio nel bosco è vittima certa di fame, sete, volpi e tassi. Così con continui richiami ci segue fino alla macchina, un po' galoppando un po' in braccio. Speriamo riconosca qualcuna delle case, o che in paese trovi la sua strada, ma ci segue fino al parcheggio e poi entra in macchina.
Non sappiamo che fare: non la possiamo tenere e la cosa più semplice è indirizzarla verso il paese e partire, ma è innegabile che non stia cercando un luogo dove tornare. E' già sicuramente svezzata, magra, e ha una gran sete, anche se la confidenza fa pensare che sia abituata alle persone e ne sia stata trattata bene (o, quantomeno, non male). Qualche telefonata, il cuore in gola, e poi un amico non mi lascia finire la frase che dice "certo, sì sì portala, la prendo io". Mettiamo in moto e per una trentina di secondi si agita e prova a scappare sbattendo contro il finestrino; subito però va in braccio a V e lì si ddormenta, facendosi 45 minuti di viaggio con gli occhi semichiusi, beata dalle carezze.
Infine arriviamo da F e lei, circospetta ma nemmeno tanto, in 5 minuti trova la via del latte e d'impegno lo sorbisce come un'idrovora senza timori e senza scrupoli. F le vorrà bene e questa è una certezza assoluta; ha un giardino e di che divertirsi, vitto e alloggio e affetto. Rientrando a casa ci si stringe il cuore a pensare alla bellezza del bosco raffrontata a una casa di città, pur se con giardino e zone senza traffico in cui scorazzare. Ma starà bene, e ricordo Pandoro, quando lo prendemmo, che per un giorno e mezzò si appiattì sotto una madia e poi ne uscì per non mostrare più nient'altro che affetto e piacere.
Vai Miciachichi, in bocca al lupo! :)