mercoledì 15 luglio 2009

Correre

Fisso lo schermo e non capisco se sia rabbia o sia paura ciò che mi sta soffocando, so solo che sto soffocando. Arrotolo una sigaretta ed esco dall'ufficio a fumare ma nemmeno il fumo va giù. Nei miei occhi frantumati in mille coriandoli vedo la Corsica e riascolto le conversazioni su posti e viaggi, su cibi e genti, su progetti e lavoro. Si sta come d'inverno sugli alberi le foglie, ed è vero: organizzi la vita in progetti e sacrifici, in turni di anni che sai saranno massacranti e speri ti condurranno su un lido comodo e piacevole dove riposare per tanti e più anni ancora. Corri dai clienti e corri in ferie perché devi correre di nuovo al lavoro. Corri da un problema all'altro dalle otto del mattino alle nove di sera e corri alla commemorazione funebre di amici che dici "sfortunati".


Correre correre correre. E tra una corsa e l'altra passi con i tuoi pregi ed i tuoi difetti, che imparo a riconoscere, che capisco di poter ben accettare. Sei diplomatico, un lavoratore, un po' un politico nel gestire persone e situazioni, molto probabilmente una persona davvero onesta. Sei una persona che conosco poco e sei un uomo di appena 40 anni con una BMW che ha più della metà dei tuoi anni che porta te e tua moglie in viaggio, in Grecia, nel sud, o in quella Corsica dalla quale siete appena rientrati. Fai e sei mille cose che io non conosco e due giorni fa, per questa commemorazione cui dovevi partecipare e per un'altra cui hai partecipato qualche mese fa, dici che questo non è un periodo fortunato.


Lo dicevi per te? Lo dicevi per loro? Lo dicevi in generale?

Tra mille maledetti coriandoli sento che sono sia rabbia sia paura a soffocarmi. Rabbia per l'ineluttabilità di ciò che sta dietro l'angolo, che sia della vita o di una strada secondaria, che viene a sputtanarti i piani e i progetti. Paura perché sei nell'incubo che io più temo nonostante salga sul mio mostro e lo guidi sempre troppo veloce. Ciò che so è che la tua BMW è un ammasso di rottami, e che quando ti vedrò nuovamente varcare la soglia di questi uffici potrai fare ancora mille cose. Ma non potrai mai più correre.

giovedì 9 luglio 2009

A mezzanotte

- Secondo te è proprio la stessa?

- Cosa?

- La luna, è la stessa secondo te?

- Dovrebbe -

- Già, dovrebbe, e però sembra diversa -

- Dici?

- Guardala un momento...

- Forse sì, qualcosa di diverso c'è -

- Anche secondo me, ma non capisco cosa -

- Questa è davvero grande, che sia quello?

- Bè, non penso che cambi di dimensioni, che dici?

- Forse è la luce che emana, che pare una fontana di madreperla -

- Potrebbe essere, magari conta l'atmosfera e l'umidità -

- E poi le ombre nette, di peltro ed argento, che disegna ai piedi di tronchi, fiori e fili d'erba...

- La notavo anche io, è una trama così perfetta e delicata che è incredibile -

- E se fosse che prima non c'era?

- In che senso?

- Che non l'abbiamo mai vista prima, che non c'era -

- La luna è la luna, cosa dici, non capisco -

- La luna è la luna, ma tu l'hai mai guardata prima?

- Certo che sì!

- Guardata, osservata, ammirata... sì?

- Bè, più o meno -

- Ti sei mai fermato ai piedi di un colle buio, tra il canto dei grilli e l'ammiccare delle lucciole, mentre animali si richiamano lontani, a osservare la meraviglia di una perla poggiata in cielo? La perfezione delle ombre che disegna, nero su argento, ai piedi di ogni cosa? Hai mai guardato le tue mani per scoprirne la pelle come oro bianco, scoprendo netti eppure effimeri, onirici ecco, i contorni di ciò che tocchi e vedi e sei?

- Bè no -

- No?

- No -

- Ah. Perché?

- Perché la luna è la luna, cosa vuoi che sia più di questo -

- Capisco. E ora?

- Bè...

- Dimmi -

- Bè... non l'avevo mai vista prima, davvero -

- E...?

- Ed è magnifica -

mercoledì 8 luglio 2009

Eeeh?

E' indubbiamente una bella primavera, questa estate. Londinese, molto londinese, ma io non sono mai stato a Londra quindi in effetti la potrei pure definire... Katmanduica (Kunfuica?), Ouagadougouense, o altro. D'altro canto è proprio vero che in giro c'è un po' di confusione, o almeno a me pare così: per 15 giorni di Irlanda presi sole pieno, mentre sul Mar Rosso son riuscito a farmi pioviginnare in testa. Nonostante tutti questi casini, ieri sera ho riscoperto Bologna come non la vivevo da molti mesi: calda (ma mica troppo), colorata, comoda, provinciale, svaccata, pretenziosa.


Esco con T e la sua amica C e dopo un po' arriva l'atteso pretendente di C, un ragazzo turco che si chiama Firàt (ma la i non la si deve quasi pronunciare e quindi diventa Fràt che io soprannomino Fred). Una birra, due birre, quando arriva Fred si opta per una bottiglia di rosso. Rosso? Ma fa caldo! Rosso. Cabernet Franc del 2006 di La Tunella, bella scelta e bravo Mulo che il vino è buono e non troppo spesso. Così si chiacchiera e dopo un po' vinco la ritrosia e ritrovo l'inglese. Faticoso all'inizio, poi diventa fluido e tra strafalcioni e ripetuti "oh C, come si dice questo e quell'altro?" io e Fred ci chiudiamo in una lunga conversazione sui vini, i vitigni, i sapori, la degustazione. Poi mi dice che è stato due anni a Parigi e che se sono più comfortable possiamo usare il francese. Così è bello, perché iniziamo a parlare un esperanto che si fa tanto più estremo quanto più la conversazione ci prende. Inglese, con frasi che scivolano intere in francese, qualche parola spagnola ogni tanto ed esclamazioni in italiano per me ed in turco per lui.


La cameriera mi si rivolge in inglese (io veramente dalla sua pronuncia l'avevo presa per ubriaca finita) e poi si scusa e dice che sembro scandinavo. Meglio che tedesco. I tedeschi sono troppi, almeno in Italia sono decisamente troppi (e quando esclamano "SUPER!" pronunciandolo "ZUPPAAAH" io gli darei fuoco). T è un po' ubriaca, d'altro canto her celebration per l'esame conta 2 birre, 3 bicchieri di vino, e mezzo piattino di minchiatelle assortite; così mentre salutiamo Fred e C (avranno consumato? Chissà) andiamo dal greco da asporto e nel caldo greco (bruciante ma secco) del minuscolo locale disadorno io prendo felafel e T Pita Keftes. Salgo sul mostro che gorgoglia tutto contento e ganzo e sfreccio nel traffico, torno in ufficio a prendere la macchina e vado a casa.


Ecco, adesso che son passate circa 20 ore sono sempre in ufficio e la prospettiva per stasera non è rosea come ieri. Forse per questo ho appena finito la prima bottiglia di Corona e mi sento un po' impastato. D'altro canto non capisco una mazza di quel che faccio da tre giorni, e non credo che essere un po' allegro possa cambiare granché le cose. Soprattutto non in peggio. Ciao ciao.

venerdì 3 luglio 2009

Nuotando

Sto tentando di proteggere ciò che ho dentro - è la ragione per cui vivo Crossroads, Tracy Chapman | Non sai che parlare di rivoluzione suona forte come un sussurro? - Talkin about a revolution, Tracy Chapman | Chamberlain, primo ministro inglese, chiese a Mussolini se non fosse difficile governare un popolo come quello italiano; Mussolini rispose "non è difficile, è inutile. Gli italiani non vogliono essere governati, ma comandati" | Abbiamo imparato di più da una canzone di tre minuti di quanto abbiamo mai imparato a scuola - No surrender, Bruce Springsteen | Alluminio, il gusto della paura, adrenalina, ci trascina vicini - E-bow the letter - REM | Per voi è facile, avete il mito del socialismo, del Che e pure di Fidel, fondamentalmente perché siete antiamericani e perché non sapete la realtà delle cose; ma per un cubano, essere fidelista è praticamente impossibile | E' dolce osservare dalla spiaggia un'imbarcazione in difficoltà nel mare grosso - De rerum natura, Lucrezio | Vado a Viareggio, ora ci penso io - Cosa c'è di diverso tra questo e Mussolini che in braghe di tela mieteva il grano insieme ai contadini? E se funzionava allora, e funziona ora, come mai la sinistra non capisce che ciò che la gente vuole - per quanto demagogico sia - è sentirsi vicina a chi la governa?


Nuotando pensavo a tutte queste cose. E' bello nuotare di primissima mattina. Avvia in fretta i processi mentali, distende il corpo, e fa bene alla circolazione. Ma poi rimane una fame bestiale per tutto il resto della giornata.

giovedì 2 luglio 2009

Se

Se alle 18:07 del 2 luglio, anziché desiderare un tavolino in una piazza gremita di gente accaldata e colorata, patatine e arachidi dentro piccole ciotoline, e un bicchiere appannato pieno di ghiaccio, pezzi di lime, zucchero di canna e vodka bianca (altresì detto Caipiroska), ho invece voglia di un thé caldo mentre cerco di spegnere questo condizionatore che pare più un freezer solo per scoprire che non è mai stato acceso...


...forse in 'sto meteo di merda quarcazzo non funzionaaaaaaaaaa!!!!


Ma l'estate porco giuda, l'estate calda e gialla del nostro bel mediterraneo, dove minchia è finita?

M'avevano detto che era bello...

...ma non pensavo così tanto.


Sarà che c'è un mare splendido, un sole sempre tondo e cocente, faraglioni di roccia e pini marittimi, moli in pietra e case intonacate d'azzurro. Sarà che c'è tanto da sorridere, speranze e visioni elementari ma gioiose cui credere, ed una colonna sonora magnifica. Sarà pure che ho una voglia gigantesca di ferie.


Sarà questo ed altro, ma Mamma Mia! mi è piaciuto davvero parecchio!