...mi piace così, semplice: oggi qui e domani non lo so.
Sì certo, lo dicono tutti, anche a me piacerebbe una vita così.
Piacerebbe, e perchè?
Come perché, tu la fai, lo saprai no?
Lo so per me, non per te. E poi dicevo del piacerebbe: la Voglia Vera è all'indicativo, al condizionale c'è quella finta.
Condizionale, indicativo, filosofia da 4 soldi. Mi piacerebbe ma è ovvio che non posso.
Perché?
Ecco, lo sapevo...
No, dico davvero, perchè non puoi?
Perché... Perché ho affetti, e la casa, e un lavoro che mica posso mollarlo così, e poi che farei?
Di questo parliamo, del fare nel senso di essere in un posto in un momento, e chiedersi poco del resto.
Seee, la fai facile...
No ascolta, guarda bene, è facile, ma a patto che sia quel che vuoi.
Sì sì continua, ma come allora, che faccio col lavoro, i soldi, le moto, la casa, gli affetti, gli hobby... tutto quanto insomma?
Ecco, ce l'hai lì l'unico problema vero, ma capisco che non è un problema da poco, è proprio un gran problema.
In che senso scusa?
Affetti, lavoro, un bel problema no?
Bè, non sono mica affetti fasulli, ci tengo, son persone importanti. E belle.
Sì, non ne dubito.
Già. E il lavoro, ok mi scazza a volte, ma mi dà soddisfazioni, è un bell'ambiente tuttosommato.
Bè, allora hai più fortuna di molti che si siedono lì dove sei tu.
Eh, forse sì, in fondo credo di esserlo, fortunato dico.
Già, mi pare, e la casa, che mi dici?
Bah, non è mica mia.
Ah, quindi sei in affitto?
Sì, ma pago poco ed è bella, cioè grande per il costo dell'affitto, e poi ce ne ho messo ma è proprio come la immaginavo...
Bravo, non è cosa da poco. Immaginare una cosa, dico, e poi realizzarla.
Eh... Me ne fai un altro?
Sì, certo, uguale o questa volta senza cetriolo e magari lo zenzero?
Uhmmm... Ma sì dai, con lo zenzero, che mi piace sperimentare cose nuove.
Eh, bene, per me è altrettanto buono sai, solo diverso...
Ma tu dove hai imparato?
Qui, più o meno.
Più o meno in che senso, proprio qui? Niente scuola alberghiera corsi di barman o che so io?
Non proprio qui, anzi più o meno agli antipodi, in Nuova Zelanda.
Wow!
Bella terra, se ha un senso dirlo di qualcosa più grande di... di un posto, ecco.
E hai imparato dove?
In un bar simile a questo, con sgabelli e bancone lucido, e mare davanti anche se era ben diverso, quello. E si stava bene davvero.
E poi?
Poi cosa - ah eccotelo qui, dimmi com'è
mmmh... buono, e diverso. Poi come mai te ne sei andato?
Bè, un giorno me ne sono andato.
Ma cosa non andava?
Non capisco.
Cioè perché scusa hai mollato tutto?
Non ho mollato tutto.
Non ti capisco, avevi un lavoro come questo - che ti piace si vede - in un posto come questo anzi forse più bello da come ti luccicano gli occhi, e te ne sei andato. Perchè?
No aspetta, più bello no, diverso. Ma me ne sono andato perché ne ho avuta voglia.
Perchè?
Oddio, non ti seguo, perché cosa?
Perchè? Cioé insomma dai, ci sarà stato un motivo no?
Sì, certo che c'è stato!
E quale? - ma sai che è proprio buono con lo zenzero?
Il motivo è che ne ho avuto voglia!
Ma così, dal nulla, ti è venuta voglia di andare e te ne sei andato?? Dai su...
Bè, guarda, non voglio insistere, ma mi vien da dirti che le voglie vere sono all'indicativo, e fanno poco i conti con qualsiasi altra cosa. Bè, almeno per me...
Ecco, di nuovo, che fai quello che se ne veleggia libero ovunque gli vada.
Lui mi guarda, e sorride.
Io lo guardo e mi sembra di cadere in avanti, e allora continuo e mi stacco dal Cocktail:
dimmi davvero, allora: come si fa ad andarsene e basta?
Bè, si va.
Oddio ma casa lavoro affetti...?
E' come una bilancia, no?
Cioè? Questa è nuova, sentiamo.
Una bilancia: su un piatto una voglia Vera, e sull'altro tutto il resto. Vedi cosa pesa di più.
E per te pesava di più la voglia Vera?
Se non fosse stato così, non sarebbe stata una Voglia Vera.
Ma quando hai iniziato a girare avrai mollato delle cose pure tu, no?
Le ho lasciate libere, sì, e me ne sono lasciato libero.
Figo, molto zen, sì ssì.
No, scusami, lo zen non c'entra nulla, mi sento di dirlo con buona certezza.
No ok, facevo per dire. Così ti sei liberato di tutto.
Non mi sono liberato, che sembra che scarichi qualcosa di pesante. No: mi son lasciato libero da ciò che avevo, e ciò che avevo l'ho lasciato libero di essere con me così come volesse, che fosse ogni alba e tramonto, che fosse nel ricordo, che fosse in un bicchiere di ruhm una volta ogni due anni.
E te ne sei andato?
Sì.
E tutto il resto?
Tutto il resto ha continuato per la sua strada, ed io pure. ma ciò che avevo davvero, non l'ho perduto, è solo lontano, o più rarefatto nel tempo e nello spazio. E tutto quello che possedevo, ecco quello l'ho lasciato andare, perché mi possedeva.
Tutto?
Tranne qualche centinaia di euro per il primo viaggio.
Ma in che senso ti possedeva?
Bè, che non vedevo oltre.
Cosa?
Non vedevo cosa ci potesse essere oltre.
E cosa c'era?
La mia Voglia Vera.
E che hai fatto?
Ho abbassato l'orizzonte.
Cioè, eh?!
Cioè ho mollato il cumulo di quello che possedevo, mi son lasciato libero di serbare ciò che avevo e di esserne serbato, e l'orizzonte si è abbassato. E ho visto oltre.
E te ne sei andato?
Sono partito.
Per cosa?
Non vorrei insistere... ma perché avevo voglia di andare e di essere leggero.
Ma non ti manca niente del passato?
Sì, mi mancano alcune cose.
E...?
E a te no manca niente del passato?
Ah, già...
Quindi non dipende da dove sei e da cosa fai, no?
Forse, in una certa misura...
Ecco, forse.
Ma allora come si deve fare?
Guarda, per me non lo so bene ma l'ho fatto, ma per te devi trovarlo tutto. Però ti consiglio di ascoltare questa canzone.
Mette su un CD e la musica si diffonde nell'aria dolce come alisei che sanno di tropici lenti e morbidi.
Le prime parole... Qui sono forse un po' dannate, ma tu ascoltale sorridendo. Le capisci?
Eh, no, non proprio.
Allora ascolta, dice così:
You got a fast car
I want a ticket to anywhere
Maybe we make a deal
Maybe together we can get somewhere
Anyplace is better
Starting from zero got nothing to lose
Maybe we'll make something
But me myself I got nothing to prove
ma qui c'è disperazione...
Sì, ma tu cavala la disperazione, e tieni la speranza, che è più delicata e fragile della Voglia Vera, ma sempre all'indicativo. E se cavi la disperazione qui ti dice una cosa semplice in fondo, ti dice che è bello aver voglia di un biglietto per partire, ovunque poi si finisca con l'andare. E ti dice che se non hai niente, non hai nemmeno niente da perdere, e nemmeno da dimostrare.
Sento un pugno nello stomaco, una carezza liquida sugli occhi, lui prosegue:
Giochetto scemo, domanda che mi è già capitato di fare: non ti ricorda nessuno?
Taccio, scuoto la testa, se dico una parola scivolo dentro i singhiozzi che mi montano dentro.
Bè, a me ricorda San Francesco...
Non so perché, ma i singhiozzi mi squassano, ed io abbraccio il bicchiere e non mi frega se ci sono altri avventori. Lui forse sorride, e vedo le mani asciugare un bel tumbler; mani abbronzate e delicate, mani pelose mani da ragazzino, un anello delicato, un bel turchese sopra, unghie curate unghie corte, mani semplici, mani bellissime che stringono vetro come fosse un amante. E la sua voce ancora:
ti dico solo una cosa, una cosa importante per me. Ricordati sempre, sempre, di desiderare all'indicativo. Il resto, lo gestirai.