lunedì 30 giugno 2008

erotica mente

Perché a volte Eros viene rappresentato come un bimbetto o un giovanetto? La sensualità e l’erotismo da dove vengono, da un bel culo o spalle larghe? Un ancheggiare sinuoso che mostra un’anteprima di quei movimenti che ripetuti sempre più caldi scaricheranno un milione di volt lungo le mie ossa e le fibre muscolari? Ecco, anche... 


...ma non solo. La sensualità è consapevolezza e consistenza - ho deciso oggi - senza orpelli o salamelecchi (cose come non odorare di suino o ricoprirsi di aringhe aiutano, ma non sono essenziali. Cioè, queste sì, ma vabbè…). Consapevolezza e consistenza (autoconsistenza dico, seppure altre consistenze, di nuovo, aiutino parecchio ... mmmh...) si traducono nell’accettazione di sé, del proprio corpo, della persona che si sta toccando e leccando e stringendo e del suo corpo. E di qui una naturalezza lungo la quale i movimenti si plasmano ancora più sinuosi, ancora più rotondi quando li vuoi rotondi, o semplicemente animaleschi quando li vuoi selvaggiamente primari. 


Ora, con questo bel trattatino – una sorta di intro stupidamente banale al Bignami dell’eros – che ci faccio? Niente più che impiegare dieci minuti nel tentativo [vano!] di riprendere a respirare normalmente senza continuare a sentire sulla punta della lingua sapori che mi inibiscono ogni pensiero anche solo lontanamente razionale!


Ecco, appunto:

i dieci minuti sono passati,

ed io ho il carico ormonale di un 16enne.

Estate calda questa. Calda e lunga, spero.

c'è chi dice...

...d'essere fluido e naturale, sereno e felice, coerente e lineare.


E poi c'è chi non lo dice, non lo è, ma ci prova e talvolta ci riesce.

Ed io ridacchio un po' di gusto, mentre con il Buena Vista Social Club cammino tra spiagge, vecchie automobili colorate, musica e rhum agricole che sa di sole, fatica, sudore e ballo dal tramonto a un'alba che magnifica sorge dietro i vinales.

E io mangio ciliegie

290608 - GodiMangio ciliegie che oggi pomeriggio ho raccolto dall'albero; in ciascuna un piccolo verme. Una dopo l'altra le afferro, metto in bocca e mastico.


Ciò che so spesso mi inibisce, fotte, priva del piacere.


A volte, quando la delicatezza di un'alba magnifica ancora riesce a tenere in ordine i fili dei miei pensieri, riesco a ignorare ciò che so e concedermi di gustare la semplicità delle cose buone.




domenica 29 giugno 2008

magnifica

290608 - Eos - 3Come una giornata calda nella quale ti muovi avanti e sempre più avanti, anticipando i tuoi stessi pensieri per evitare di pensarli troppo. Mentre il sole bianco sale, mentre il sole giallo si addormenta in cielo, mentre il sole dolce scivola lontano e odori di erba tagliata sfiorano con dita delicate il tramonto. Come i mattoni di un bel palazzo antico sotto lampade al sodio, come un pavimento in cotto sul quale muovere piedi e spostare tavoli, come pelle che inizia ad ardere e vino che lento ruota dentro i bicchieri giusti mentre guardi e ancora vai avanti oltre i pensieri. Cicli infiniti.


 


290608 - Eos - 2Come il vino che si apre e respira liberando odori che sanno di passato e che lambiscono forti il presente anche se quegli odori non li riesci a sentire. Come parole che lasci andare perché si chiudano fuori dalla loro forma imprigionando lontano il loro significato. Come pelle che si scopre e calore che si incendia, labbra si sfiorano e sapori si mescolano mentre le mani toccano, gli occhi vedono, le temperature aumentano e si fondono creando forme che non vuoi separare, nelle quali affondi, scivoli, ti muovi, respiri e gemi. Chiedendo, offrendo, godendo ancora...


 


290608 - EosCome un'alba fresca sulla quale scivoli lento ricercando un presente appena divenuto ricordo, sulla lingua ancora i sapori, sulla pelle ancora la pressione di dita e corpi, mentre il giorno inizia a sussurrare piano e delicato e la notte ancora ansima calda e sudata. Blu come la seta di un cielo ancora una volta diverso, ancora una volta nuovo, e fuori dal finestrino cogli un istante che prenderesti tra le dita e dilateresti all'infinito. Nei muscoli, le sensazioni esplose potenti ora si sciolgono in una lenta stanchezza che abbracci stretta. Sorrido. Sorridi.

sabato 28 giugno 2008

abbracciandovi

L'ufficio è bianco di sole anche se il sole è bianco di umido e non giallo come tuorlo d'uovo. L'ufficio puzza di fumo, io dentro ci sto seduto, bianco e stanco, a scrivere un abbraccio per chi mi manca o semplicemente voglio abbracciare. Tra poco esco e nel frattempo sento che la costipazione, esaltata dal caldo e dall'afa, per la prima volta dopo settimane ha soffiato dentro un cleenex la sensualità che mi dominava. Ormoni spenti, ogni tanto fa bene? Mah...


280608 - 2 - I desideri280608 - 3 - Gli inganni280608 - 4 - Le speranze


 


 


 


 


 


 


 


 


 




  • Perché lo puoi essere e lo sai essere;



  • Perché me l'hai ridato chiamandomi Andre giù per le scale buie;



  • Perché l'hai fatto per me.



Poi riguardo le foto e penso che le tre persone (bè, tre + una, che i piccioni tubano in coppia, ed io sorrido pensandovi...) sono ragazze, e mi chiedo quanto l'ormone si sia davvero sopito. Mah, forse oggi davvero sì, forse domani proprio no, forse stasera nemmeno.


280608 - 1 - La libertà


Però ripenso anche a quanta severa criticità da iena ho impiegato in queste ultime 6 settimane nel giudicare la linearità precisa e sempre identica dei miei ultimi 45 mesi da arrampicatore. E come al solito mi prendo in mano, mi chiudo in un pugno, e scaglio senza compassione verso il prossimo green: buca? Naaaa....


Allora freno. Voglio ricordare - e chissà gustare ancora, magari domani magari tra un mese - quelle belle giornate trascorse mangiando uva fragola, lamentandomi per un dito dolente, guardando begli amici muoversi tra linee di potenza ed equilibri fragili in una dimensione che anche ora sento dura sotto la punta delle dita, come fosse la tacca sulla quale turbotendini devono stringersi a ghermire la possibilità di arrivare alla successiva.


Grazie a tutti, perché siete belli, e grazie ad Andrea, a me, perché una delle cose che mi riescono bene è circondarmi di persone bellissime, più di quanto lo sia io per molti versi.


Ma va bene così, come nel tennis: gioca sempre con uno migliore, così migliorerai. Chiamami scemo... Ciao!

venerdì 27 giugno 2008

E = mc2

Relatività o relatività ristretta che sia...


...sotto il sole bruciante guido affannato e costipato maledicendo il traffico, l'aria condizionata scarica e gli orari delle assicurazioni. Inizio a dipanare me stesso fuori del centro, oltre i viali di circonvallazione, comincio a respirare e a maledire con un po' di sollievo l'intrico di forme riarse che mi lascio alle spalle...



  • ... e James Blunt inizia a cantare;

  • ... e in lontananza il sole incendia un fazzoletto di stoffa fucsia;

  • ... e in quel fazzoletto sono fasciati sottili fianchi in attesa: sopra, un ventre teso, sotto, gambe lunghe e snelle che si piantano in tacchi alti che si piantano nell'asfalto molle che si piantano nei miei occhi e più dentro ancora. Fuma una sigaretta, guarda lenta e guarda me, io scorro e lei è ferma, ci sono 10 metri, c'è un abisso, e James Blunt ci osserva dalla plastica traforata di questi altoparlanti Renault e strizza un po' gli occhi:


gotta ask yourself a question,

where are all you now?


Relatività o relatività ristretta che sia, qui di ristretto c'è solo la mia visione, la mia percezione. Se non si intende, la ragazza in mini fucsia è una prostituta...

One

Che canzone meravigliosa, l'ascoltavo insieme ad amici leggeri e belli come lo sono, scevri da ogni orpello, quando hai 18 anni e sei su un treno che ti porta nella Praga appena decongelata.


Che canzone meravigliosa, e che vaccata di testo! Tutto uno starsi addosso, sorreggersi, rimanere vuoti perché l'altro non t'ha dato niente basta basta basta basta brucia brucia brucia di sesso sensualità amore desiderio voglia passione affetto malinconia ma fallo sui tuoi soli piedi!!!! Ok? Ok Andrea, sui tuoi soli piedi.


Checcazzo, no, non sono nemmeno alla lontana scompensato come sembro. E' che i pensieri mi rotolano fuori tra muco e musica.

sing sing sing

oooooh baby baby it's a wild world

it's hard to get by, just upon a smile


...canta Cat Stevens ed io no, non sono d'accordo, ma la melodia mi tocca il viso con dita delicate, con palmi freschi che mi carezzano, con labbra appena dischiuse che si avvicinano alle mie, ed io voglio solo esserne baciato lentamente, dolcemente, malinconicamente... giusto così, per razzolare un po' in questo dolorino e vedere se c'è possibilità di elevarlo al rango di piccolo-dolore-esistenziale nel quale perdermi...


... ma sai no? ECCO NO!


Il mondo è piccolo, Bologna uno sputo, ed è tutta intorno ad un tavolo dell'osteria; stringi la mano ad un avventore casuale pensando minchia che pancia ha messo su quest'uomo? e scopri che di casuale ha solo che è colui che in mano stringe le briglie del mio desiato e perduto oggetto d'amor. Solo che non era poi così desiato, se escludiamo il movimento dei bei fianchi ed il sapore della pelle; né era oggetto ma una Persona, che mi fa schifo oggettivizzare; né d'amor, che qui si parla di Jamaica, spiagge, illusioni, inganni, sorrisi e risate, vini e troppo alcool, sesso - poco - e tensioni sessuali fiammeggianti - continue e svuotanti. Ma non d'amor, tanto meno d'amor perduto.


Lou Reed canta "Vicious" e mi chiedo quale sia il mio vizio. L'inganno, credo. Ma ci stiamo lavorando, ci stiamo. Il completamento lavori è previsto per... e poi il display fa tilt e spara numeri casuali tra 0 e un fantastiliardo.


Bè. Non ho intenzione di spiegare niente a nessuno, né di rendere questo post più chiaro di così, né di usare colori o altro. Starnutisco, ho mal di testa, e voglia di scopare. Al momento non sono molto più di questo. Ma i Pearl Jam cantano ancora a-aaah o-ooooh I'm still alive. Bravo Eddie, sei sempre lì al momento giusto. E con serenità e senza razzolare se non su questi tasti, mi scopro serenamente scoglionato. Rettifico: voglio dormire, scopare, e dormire.

giovedì 26 giugno 2008

sempre oltre

Provo fastidio terribile fastidio (quasi rantego, dal fastidio) per le persone che ti rendono serrati piaceri nel portare alla fioca luce primitiva della tua miope visione lo sfolgorante faro delle loro attività, delle ultime scoperte, delle verità che gli si stanno disvelando tra le mani come Baci Perugina. Dico, perché non vi fate i cazzi vostri??


Magari, per ogni volta che vi prendete a cuore l'altrui futuro diffondendo consigli e suggerimenti non richiesti, c'è una volta nella quale qualcuno si trattiene dal rompervi i maroni con indicazioni pseudo-altruistiche che in buona misura mirano a dire "io lo sto facendo e son troooooppo avanti, ma son così buono che toh, ti dico, forse lo puoi fare anche tu e se riesci ti farebbe bene, prova cicci, su prova dai...".


Dico, e se di come vi turate i buchi dell'esistenza e le falle nel tempo (quelle che lasciano entrare i mostri del puro giacere e pensarsi) a me non fregasse una mazza? Ma mica sempre, eh! Però porcobboia un po' di discernimento!


Vabbè, comunque grazie...

E pure Graziella va'!

E anche Grazi'ar'ca...

...ciaoooooo!

15 ore

250608 - 5250608 - 4Resoconti e recensioni si trovano ovunque, non mi interessa né leggerne, né scriverne le ennesime versioni. Anzi, non mi voglio nemmeno impegnare nello scrivere delle emozioni vastissime che il viaggio, l’attesa, la fremente imminenza, il concerto, l’esaltata stanchezza, il rientro mi hanno rilasciato ieri per ore e ore (15, per l’esattezza): le ho vissute, sentite, provate, abbracciate, contenute o rilasciate, ed è stato un turbine di gioia e felicità venato dal calore bianco del’esaltazione e dalla perfusione rosata di piccole commozioni.


No, non mi interessa in pratica scrivere molto più di quanto scritto… Ero con due ragazze che conosco in modi diversissimi per profondità ed esperienze condivise. Ero con due persone con le quali, stamattina, mi dico che vorrei essere ancora, se capiterà. Dopo 13 anni, dopo altri 5 anni (chi sa, capisce…) mi ritrovo ad appoggiare le mani sulle spalle e stringere, condividendo un sorriso e percependo la pulizia della gioia che ci unisce. Lui intanto, a 59 anni canta Bobby Jean tra luci magenta frammentate in leggerissime lacrime invisibili; a 59 anni ci fa tuonare con Born to Run, a 59 anni ci fa ballare ridenti e dimentichi di tutto con Twist and shout.


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Mi aspettavo abbastanza, mi è arrivato tantissimo. Grazie a Ti, Sa, e pure Sil e la sua pronuncia scolastica… Ciao a tutti!

martedì 24 giugno 2008

e ritorna...

...il desiderio di ballare e lasciare che frangenti di musica mi percuotano il corpo, rotolino sulle ossa, squassino i muscoli. C'è sempre quella pedana di lunghe assi di legno sbreccate ed irregolari, un velo di sabbia, tanti piedi che battono e sollevano polvere, il sole basso all'orizzonte, l'aria fresca della sera che con le mani aperte, voltando il capo dall'altra parte indifferente e già pensando alla notte, spinge sul petto gonfio del giorno e lo ricaccia lontano.


Gocce di condensa su un bicchiere e tra foglie di menta;

Gocce di sudore sul mio collo;

Gocce di sudore sul tuo petto, che scendono tra i tuoi seni nudi sotto il cotone umido;

Gocce di limone sulle labbra;

Gocce di luce dentro un cielo disordinato di stelle.


Ballo, stringo la tua vita, rido inarcandomi, ridi premendomi, ridiamo danzando e pestando e cantando, la musica ci scorre sotto i piedi e su questo tapis rulant facciamo acrobazie, immobili dentro i nostri contorni fiammanti di voglia e desiderio. Grili e trilli della notte, risacca lontana e luci e note più fioche, mentre le mie mani scoprono le tue spalle sulle quali una sottilissima striscia di cotone in più o in meno fa la differenza tra l'attesa ed il compimento.


Baci salati, movimenti sudati, occhi che si spalancano, chiudono e ancora spalancano...

E' come esplodere mille volte e mille volte tornare a se stessi in un orgasmo multiplo che trascini all'infinito, al quale stringerti serrando le gambe, come lo facessi intorno ai miei fianchi, come li stringessi io, i tuoi fianchi, tra le mie mani...


Dov'è questa immagine? Dov'èèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè?

scrivono per me

A volte poeti, scrittori, cantanti e artisti della parola scrivono per me. Oggi, adesso, riscrivono un verso che viene a lambirmi micidialmente fresco di potenza e dolcezza:


e il naufragar m'è dolce in questo mare


So stare a galla, nuotare, e anche andare tanto in fondo per poi risalire quando voglio. Ma adesso, solo per un po', pochi istanti mentre una cassa batte e mi trascina giù, mi lascio naufragare e no mi oppongo.

un decouvrir des choses...

Intro veterinario-zoologica

I caprioli rantegano. Ora lo sapete e siete avvisati: rantegano. Sì, saltellano e zompettano nei boschi, sulle pietraie, attraversando campi e dolci colline, in mezzo all'intingolo e pure sparpagliati su un piatto di pasta (ehmm...), ma facendo tutto questo (sì, se ascoltate, anche dall'intingolo...) rantegano! Non li guarderò più con gli stessi occhi. Un animale che rantega, è un animale che ti può far male, me lo sento.


Capitolo 1 - Piacere e dimenticato dovere

Alle due ( 02:00 am ) un bacetto a-chimico (alfa privativo, si noti! [quel con!]) mi lancia all'inseguimento di una vettura grise dal nomignolo dimenticato fino a che lei, la voiture grise, non rientra ai box ed io - rantegando - mi fucilo in autostrada. Un camionista clemente (VII?) non mi spiaccica sul jersey nonostante io sia riluttante a cogliere i segnali di ammonimento tipo birilli e coni, luci lampeggianti, freccione pulsanti enormi e carreggiata che si restringe... E poi un pensiero scardina la quiete, un ricordo squarcia il momento, un senso di oppressione cala impetuoso su di me e, come non l'avessi mai fatto prima, inizio davvero a rantegare. Ma di brutto brutto brutto. Così colgo l'attimo (no, lo creo va', che è ancor più cazzuto!), mi fiondo in ufficio e, rantegando vieppiù come se l'intingolo mi soffocasse a morte ed io annaspassi per la vita, finisco il lavoro che ho dimenticato di consegnare.


Capitolo 2 - Il fresco rientro

Alle quattro e mezza ( 04:30 am ) la città è fresca e pare respirare quieta nel sonno. E' quell'ora nella quale anche il più potente rantegatore notturno (qui nella declinazione di russare) si gira su un fianco e calma il respiro; quando i primi uccellini iniziano a trillare e il loro canto è un merletto di cristallo che intreccia il silenzio sulla seta della notte; verso casa giro intorno al cucuzzolo perfetto e dimenticato dall'uomo della mia rotonda preferita. Un giro, due, e sul finire del terzo eccole le lepri! Le vedo spesso. Le orecchie fremono, gli animaletti zampettano. Domani partirò da casa con due carote e due mele e gliele tirerò là in cima.


Capitolo 3 - In pace

Mentre il mondo si tuffa negli ultimi e più lucidi sogni, quelli che preludono la distensione del corpo e della mente in un universo che dipana matasse intricate dalla veglia, io mi sciacquo, distendo e accoccolo intorno alla mia stanchezza.


Epilogo e raccomandazioni finali

Certe giornate scorrono nonostante tutto.

Ma ora che lo sapete, avrete ancora il coraggio di guardare allo stesso modo uno spezzatino di capriolo? Perché occhio, ora lo sapete... esso rantega! GAR GAR GARR!!!

Domande. e risposte.

Sarà che in seconda liceo (4^ superiore, e non è una taglia di reggiseno) l'unica settimana di presenza del primo quadrimestre suggellò una pagella che sciorinava grappoli di n.c. che elevavano al rango di "prestazione" il 3 in chimica orale (ehmm...) rimediato al 4° giorno dell'anno scolastico? Forse.


Sarà che i corpi sudati che penetrano lenti un'aria densa e umida sono spesso eccitanti? Sì.


Sarà che lo sfiorarsi di due gambe, di un braccio su un ginocchio nudo, di dita su una schiena e labbra contro una guancia mentre cercherebbero - e troverebbero - altre labbra, finisce a farti capriole liquide nello stomaco (la parte moooolto bassa dello stomaco) mentre l'autostrada si snoda soporifera davanti ai fanali? Anche.


L'umido, il caldo, la notte, le parole, i piccoli movimenti i leggeri gesti i rapidi sguardi dicono qualcosa. Pongono domande e danno risposte che è bello, talvolta, tenere serrate dietro i denti, sulla punta di un'umida lingua tiepida che sarebbe fresca da disegnare brividi se passasse sulla pelle calda...


Chimica? sì, grazie...

lunedì 23 giugno 2008

se lo dici tu...

Che magia quando incroci sulla strada grigia e polverosa una di quelle dee che han guardato se stesse nella luce della Verità e poi, da lì, hanno intrapreso il cammino alla riscoperta del proprio semplice essere ed esistere. Questi nuclei di sfavillante consapevolezza son soliti esprimersi in siffatte maniere:



  • io sono serena, fluida, naturale e lineare;

  • io non m'inquieto per il futuro, ma vivo il presente;

  • io non mi struggo per il passato, ne traggo insegnamenti;

  • io non ho chimere né illusioni, e basto a me stessa.


Ecco allora che io m'inchino, mi prostro profanamente ai loro piedi, ed ammirandone le tette di sotto in su mi dico senza ascoltarmi "porco boia che minchiate che racconta questa!". Perché se una cosa:



  • non è un problema

  • l'hai accettata ed assimilata;

  • la vivi con serenità;

  • non influisce sulla tua percezione di te stesso


quella cosa, fondamentalmente, cessa di esistere ed entra a far parte di te. O qualcuno di voi continua a rammentare a se stesso quanto sia orgoglioso del proprio fegato, affascinato dai propri reni, intenerito per la bellezza del proprio pérone sinistro?


E quindi, la prossima che si presenterà bellissima, eccitante, ancheggiante in nubi di sensualissimi aromi, baciando con l'umidità dolcemente tiepida di una divinità dell'Amore, facendo sesso con la suadenza selvaggia di una ninfa discinta, e raccontando costantemente quanto lei sia così e colà e comestracazzosarà...

  

...io, secca, la tiro sotto con la macchina!

[a meno che non sia davvero gnocca... cheppalle!]

stracotti

La perla matura mentre fumo fuori dell'ufficio, fuggendo dall'olezzo greve degli starnuti macilenti del Macellaio.


le storie di coppia sono come i risotti:

più li riscaldi più si spappolano e appesantiscono


Fatti un bel risotto, mangiane due terzi, lascialo lì, riscaldalo, e lo troverai poltiglioso, denso, pesante e spappolato. Vivi una bella storia, lasciala finire o falla finire, riprendila, e la troverai pesante nel ricordo dei bei momenti, pesante nel ricordo dei brutti, appesantita dal riscaldamento che di solito porta le calorie aggiunte di scelte imbecilli come "ci sposiamo, questa volta", oppure "facciamo un figlio, questa volta".


Una minestra riscaldata è una minestra riscaldata. Non c'è un cazzo da fare. Problemi altrui.

dalla chioma di berenice

230608 - Nel mondoHo pantaloni corti semi-militari, di tela ruvida e verde oliva;

ho una maglietta di cotone abbastanza stretta, stazzonata e un po' lisa, rosso chiaro;

bevo caffé e arrotolo Golden Virginia dentro cartine al cocco che sanno di tropici bianchi e turchesi.


Da peperone ora sono colore ambra, ho un orologio di 40 anni al polso sinistro, vene grosse ed in rilievo sottopelle. Entro nel mondo dentro un cielo azzurro, tra luci di un Van Gogh allegro, nel caldo di un'estate esplosa, con la sensualità che mi fa scorrere un dito lungo la spina dorsale...


...brividi. Ah..


 


P.S.

A Berenice78 copio l'ispirazione a guardarmi da fuori.

Ma nemmeno si scopa più?

Ecco, questo non l'ho in effetti chiesto, ma la risposta la conoscevo, quindi mi ritengo ancora a punteggio pieno [e sai che bella consolazione, gaudio e tripudio yeh yeh!]. Quando scrivo qui dentro, di solito c'è musica, ma stasera c'è silenzio, forse quello che accompagna l'espansione dei miei sensi nello spazio e nel tempo, sensi che le note che ti urlano di ballare incendiano, sì, e quindi bruciano anche, riducendoli e consumandoli.

Giovedì, scorso, Bevendo VOV, incassavo la supposizione che la mia buca [presa] corrispondesse ad altrettanta buca [centrata] del selvatico voltaovini. Oggi ho scoperto che...


...BINGO!


Dopo la buca di giovedì due SMS venerdì mattina, mentre viaggia verso bei luoghi per sostenere prove a completamento di un qualche master esotico. Oggi rientra, oggi mi scrive, oggi chiama me e altri amici a casa sua, per l'Italia, per bere, per sollevare un po' di polvere (levantou poeiraaaaa!) nella felicità dell'esito dell'esame. Oggi mi dice vieni prima, ti va?. Ehccazzo non ci credo ma vorrei crederci, che sia un ritorno a quell'errore tra "volevo" e "vorrei" che commisi io nel leggere le sue parole. Vado. Voi andreste? Voi andreste.


Kerner, un vitigno semiaromatico declinato dalla cantina della Val d'Isarco in una magia di odori e sapori che ti lecca ogni senso fino a procurarti orgasmi multipli (se esistono, dicono di sì, scusate o donne che mi avete carnalmente conosciuto, ma mai ve ne fui causa??? Chissà...). Mentre ci abbracciamo il suo odore mi invade. Mentre cucina io faccio la doccia. Mentre attendiamo gli altri per la partita e la serata il Kerner ci si scioglie in bocca, su quella lingua che abbiamo avuto il reciproco piacere di usare al meglio, su quelle labbra che si fondevano perfette nei pochissimi baci "solamente dolci" scambiati in una primavera di giorni fa che pareva novembre.


Spero. E mi frantumo al suolo:

"Sai, di giovedì, ti vorrei dire poi cosa mi è capitato,

sperando che non incida sulla serenità di questa serata...
"


No, certo che non incide, ma figurati Baby, in fondo son due mesi che ti corteggio, qualche volta che ci scopiamo, mille volte che mi hai fermato e scacciato perché non ne potevi più di resistere e bruciavi, due volte che mi hai inseguito perché io per due sole volte mi son fatto inseguire... Ora mi confermi con uno sguardo che il Voltaovini è di nuovo il Tiger Woods che centra ogni tua buca, e la cosa mica incide sulla serenità della serata.


No. Ma figuriamoci! Ma daaaaai...

(il solito verde astio...)


Bè sai, sono sincero: tempo fa avrei messo il broncio sperando con la mia stizza di farti sentire in colpa. Oppure avrei finto cordialità ed entusiasmo fino a rotolare ubriaco nella mestizia - per di più alcolica - del punto precedente. EpperòOggiNnno! No. Oggi proprio no. Oggi ti dico  - all'incirca, eh - io non voglio esserti amico, non se questo implica la sicurezza della castrazione, l'appiattimento delle tensioni ulteriori, l'annullamento di quel languore sapido e torbidamente caldo che era vivibilmente fluido anche se carnalmente una pressione sostenibile solo a patto di tornare alla manualità dei 12 anni (Cristo, diretto qui, che no?). Ecco perché adesso bevo, ti brindo con questo Kerner che ti regalai 40 giorni fa, e poi mi levo dalle palle.


Sì, mi levo dalle palle, perché tanto qui a me non va in buca niente (qui no, nessun senso materiale che sarebbe eccessivamente triviale). Così vado. Cerco conforto nei miei occhi nello specchietto. L'Italia perde, ma la cosa non è che mi scorra addosso senza presa: solo, mi dispiace, ma un po' e serenamente, e riesco a dare alla cosa la sua importanza. Ecco, come con te potente L, ti do (o almeno ci provo) la tua importanza. Poca, molto poca, senza figurarsi il sesso. Scusa, non mi va di giocare, tanto più se tu già sai che con me non giocherai più.


Però cazzo, cheppalle. E niente par, perdipiù...

domenica 22 giugno 2008

perché la batteria?

Perché????


perché prendi "Save me" di Remy Zero, soundtrack di Superman la serie TV, e senti la cassa che incalza, il rullante che colpisce e colpisce e colpisce ed i piatti che picchiano e vanno e strappano e ricongiungonoooo e poi vai sui quarti e sei un treno inarrestabile una potenza incredibile un motore che esplodeeeeeeeeeeeeeeee


E intanto ho finito il volantino per la festa di alcuni amici; il risultato mi piace molto:

Infradito Party

Peccato solo che l'insieme mi ispiri mare, Mojito, musica, spiaggia e sole, ed invece mancherà il mare, la spiaggia ed il sole (essendo serale). Bello, però. Uh?

come niente fosse

Così come niente fosse - nessuna fanfara o servizio di coda sul TG Regionale - da due giorni dico 2 l'estate ci abbraccia con le sue tettone umide e calde ed io non me ne ero accorto! Mi sta sulle palle questo, passare sulle cose senza accorgermene. Come calpestare i sentimenti altrui...

Ecco, si possono calpestare i sentimenti? [altrui dico, eh! che i nostri non ci facciamo altro]

Io credo proprio di no! Cioè, cos'è che calpesti oltre a marciapiedi, sputi e merde? Calpesti ciò che è al suolo, per terra, e se i sentimenti tu li arruffi appallottoli disconosci e getti come stracci in mezzo ad una strada, mica puoi lamentarti se poi qualcuno ci si spazza le suole. O no?


Anche perchè - un filo di pragmatismo ogni tanto ci vuole -  se fossimo autoconsistenti come individui nessuno potrebbe mai calpestare o innalzare o mutare o castrare i nostri sentimenti. Solo che spesso autoconsistenti non lo siamo. Composti chimici senza un reagente, ecco cosa siamo.




  • Lo amo tanto che senza di lui non potrei vivere

    e te lo passano come farmaco salvavita, anche?



  • Lei mi fa star male che mi pare di morire

    scommetto che se lei non ci fosse ci sarebbe un'altra, o basteresti tu stesso.



  • Solo con te sono felice

    allora svegliati, perché gli ciucci la sua, di felicità, e se poi lui la finisce o si rompe di cedertela...?



Bah! Venendo alle cose importanti...

...sono, in testa e sul torace, più o meno di questo colore. Magia della piscina e di un'iperattività delle mie ghiandole sudoripare: sotto un cielo tipo Marsa Alam io mi stuccavo di crema e i miei pori la zampillavano via a ruscellarmi addosso. Però sinceramente, ho visto sfilate di culi che mi hanno ripagato del caldo patito e della testa che ora rimbomba al ritmo degli urli automatici di quel simpatico, piccolo, carinissimo bimbetto...

sabato 21 giugno 2008

seduto su una sedia

Incrociare una bella ragazza con una mini corta di jeans, una canottierina sottilissima e rosa, spalle larghe e tornite e capelli scuri, corti, che incorniciano un viso di pelle chiara e occhi turchese. Un sorriso, e vorresti rimanere fermarti dire ma... non potrebbe essere più bello di così.


Una canzone "sei più sincera quando dici una bugia" e la musica ti trascina le mani si muovono il ritmo ti schiaccia fra le sue dita nervose e ti getta in aria, braccia e gambe larghe, vento che ti gonfia i polmoni, e canti urli balli danzi... non potrebbe essere più vero di così.


Sole e caldo, mare in risacca lenta, gabbiani e spiaggia gialla, abbacinante, caldissima, "un amore che non è un gioco" in portoghese lento di là dell'oceano, ed invece è tutto un gioco e vale vale vale solo se ci credi fintanto che ci credi quanto ci credi... non potrebbe essere più falso di così.


Voglio andar via,

da te che goccia a goccia hai spremuto il mio cuore...


...non potrebbe essere più forte di così. E nemmeno più lontano di così.

senza sapere bene cosa

Stupefatto mi guardo scivolare dentro e fuori delle giornate, delle serate, delle notti e dei mattini, senza sapere come o perché, cosa o quando. Luce, anche oggi, appena aperti gli occhi.


210608 - 1 - Papaveri210608 - 2 - Baviera210608 - 3 - Condensa210608 - 4 - Per JAWFiori che amo e che frusciano delicati;


Contrasti e colori che ignoro ogni giorno;


Mi nascondo dietro condense e odori freschi;


Acqua, da aggiungere, per istantanee amiche.


 


Passate un bel weekend, c'è sole e caldo, mare e montagna, vento e notti fresche, zanzare e lucciole, musica e vino, sesso e sensualità, musica e spiaggia, tabacco e ruhm, basta godere, godere, goderne, godersi.

Panta rei

Prologo

Ce lo vedete voi o rei in pantacalze? Io sì, fucsia, e sghignazzo.


Ambientazione

Fumo la sigaretta che JAW mi ha passato ridendo (ride sempre, quella, e brucia risotti, la pazza antigienista) e guardo la cartella SPAM di Outlook. I numeri salgono un paio al minuto, domani sarò pieno di carne pressata.


Spammer architect needed

Credo Microsoft (si può dire o sveglio Bill?) abbia studiato un percorso di certificazione anche per questa emergente figura professionale. Ma sono all'inizio, beta-release, e così ecco perle ai muli:

 

"Studi indipendenti mostrano - noi siamo i migliori in Internet per il commercio di droga e di Pillole. Saranno soddisfatti con noi, siamo in grado di promettere ora. Queste Pillole sono davvero i migliori. I migliori di fabbricazione e di produzione. Prezzi che vi amiate. Del nostro meglio tornare indietro e trovare."

 

Tante domande davvero, ma soprattuttto: se i migliori sono pillole, i peggiori? Supposte, io credo.

C'è grosso bisogno di professionisti...


Happy ending

Scrivo e converso, molti progetti e sono tutti lì, van bene per una serata che non sia questa. Sono rotolato verso sud proprio ora, e poi qualcuno - tipo Mary J. Blige insieme a Bono - dice che le chiedo di entrare ma poi la faccio arrancare. Forse è vero. Forse lo specchio scambia i ruoli. Ma mi lascio qui, così, e non sento bisogni, urgenze o necessità.

No, bè, magari una, ma c'è di mezzo un accappatoio e capelli gocciolanti, e qui c'è solo buio, fresco, zanze, la magnolia, e i Pearl Jam. Oh sì, sono ancora vivo. E quanto...

venerdì 20 giugno 2008

tutto è (anche) strano

Avviso preventivo: quello che segue è un pippone pesantissimo. Uomo avvisato...


Tipo che al terzo weekend su quattro ti ritrovi devastato alle sei e mezza di lunedì mattina. Piedi sul parquet tiepido e sulle mattonelle gelide del bagno. Acqua fresca e occhi pesti, nello specchio gli occhi luccicano e sorridono. Caffè, due petali di rosa in un bicchiere per uno scrigno di cristallo che nasconde piccoli doni rossi. Quando il taxi sta per arrivare torno in camera; lei è l'esplosione fiammeggiante dei capelli distesi sul cuscino. La mia mano li accarezza, i suoi occhi si aprono, la mia mano è sulla sua nuca, i capelli tiepidi di sonno e umidi della doccia dopo la quale non ha voluto usare il phon. Un bacio, si fa luce tra le labbra, e poi sul taxi a parlare di mortadella, in stazione con un cornetto ed una sigaretta schifosa, due ore di piatto nulla a 210 all'ora, e l'amico mi raccatta...


Hai trombato?

eeh..., mamma mia!

bravo André.

Grazie Fre'.


...mica posso dire che non si tratta di trombare o scopare (quello è il modo, uno dei come, mica il perché), no, mica posso dirglielo a lui che si tratta di dare tutto e pretendere tutto, o accennare al fatto che ci vuole ogni energia disponibile per innalzare questo castello dalle fondamenta fino a lassù dove ci ansimiamo stia la verità dei sogni...


Ecco. Appunto. L'edilizia in Italia è un settore quantomeno controverso. Sarà per colpa delle speculazioni? Dei condoni? Della Mafia? Sì, sarà per quello che si sente una vibrazione per mail, un brontolio minaccioso per telefono, e due giorni dopo non rimane più niente. Niente, dico, a parte Andrea che precipita dentro l'atmosfera incendiandosi, perdendo pezzi in una cinetica devastante di potenza e temperature. Strano, o no? No, forse no. Se vivi per ingannarti, è strano che qualcuno ad un certo punto scivoli su una buccia di verità?


Non volevo proprio scrivere questo, perché è lontano, non fa più male, perché tu forse lo leggi, ma ora lo osservo, tutto l'impianto delle costruzioni e delle artefazioni, e riscuote un interesse notevolissimo in me. E' la pietra di paragone sulla quale commisuro ciò che devo imparare e rammentare. Di me stesso, intendo. Quello che volevo scrivere, sulla nuova professione di Spamming Architect, lo scriverò poi, forse.

ho detto 'boria'?

Parlo io dell'altrui boria? Mah...


E quanta boria c'è nel coglionare ciò che altri scrivono per dar sfogo a qualche pulsione intima che, quale che sia, io non conosco? O quanta nel farsi scudo di piccole conquiste che già domani potrebbero apparire sconfitte, pensando di aver raggiunto qualche punto davvero fermo e rivelazionista? E la boria di chi ti dice sempre "mi ricordi me un anno fa" ponendosi così un'era evoluzionistica avanti a te? O la boria vagamente charmante di chi posta foto di se stesso dopo una doccia (ma mica smetterò per questo...)?


Ecco Andrea, impara che non hai imparato nulla ma che solo inizi ad intravedere la possibilità che esistano modelli differenti dallo sputarsi in cima ai picchi positivi per poi cadere a sfracellarti in fondo a quelli negativi... Anonimo balordo, grazie...

Bello guardare

Sotto la veranda del bar-enoteca dove passo la mattina, passo a pranzo, passo l'aperitivo bevendo MoscowMule, degustando Cava, Sancerre e Franciacorta, ingollando Ginger Ale. Tre tavoli occupati. Classificazioni immediate. Mi chiedo quanto ci si possa sbagliare.


La classe e la controparte

La coiffeuse (sì, la parrucchiera dico) dell'altro lato della strada, di colore e molto abbondante, più che parlare si dimena, più che parlare emette roche risate scuotendo un'infinità di treccine. Volgarmente simpatica, con un tocco di finezza dimenticata. Di fronte a lei una bella donna minuta, capelli ricci e scuri, scambiamo da mesi un lontanissimo gesto intimo di riconoscimento. Ascolta Madame Coiffeuse con la classe che non le lascia mai lo sguardo a vagare, con il sorriso che non abbandona mai le labbra, con i denti un po' serrati che un po' tradiscono disagio o irrequietezza. Sono solo istanti quelli in cui lo sguardo si spara al cielo e la mascella ha un guizzo. Opposti in un bel mélange, piacevole osservarle.


La boria ed il suo eccesso

Rappresentanti, per forza. Camicie troppo sbottonate e troppo bianche, pelle troppo abbronzata, occhiali da sole con montatura d'oro, catene al collo di oro sfavillante, braccialetti pesanti da puttanone o da puttaniere, sigaro, bicchieri da cognac sotto questo caldo, voci roche e turpi. Il vecchio ha la spocchiosità di chi detiene un piccolo potere e lo amministra come fosse un grande tesoro, il giovane traborda boria e animalità selvaggiamente stupida. Infami.


La casualità e la meraviglia

Due tecnici di qualche tipo, forse informatici, si guardano intorno spaesati. Non sono di qui, passano e vanno, ma ora son fermi e pensando a birra e panino si son trovati investiti dalla gourmandise (esiste 'sto termine??) e dalla sommellierie di Franz il grande Franz. Il panino è soppiantato da piatti di pomodorini al gratin, roast-beef, carciofini e burrata, su cui riversano colature dense di balsamico di Modena. Uno Chablis campeggia nella sua borgognotta verde. Potere del rimborso spese, stanno pensando "checcazzo è venerdì, la ditta paga, noi abbiamo finito e ci rimane solo il rientro, il sole, il weekend, il sapore di questo vino che non ricordo come si chiama ma è buono". Semplicemente semplice.


Io stanzio, bevo Ginger Ale, fumo una sigaretta, chiacchiero con Franz, osservo e mi godo la mancanza di prospettive del weekend che incombe a grandi falcate. Non mi freca 'na mazza, so solo che sto bene.

Disperso

Disperso mi trovo, in questo dolore che mi blocca lo stomaco,

che mi fa sudare ghiaccio, che mi spreme in piccole lacrime.

Il sole è una beffa, lascivo in quella seta blu che ansima calda,

come l'osceno vestito che scopre un corpo nudo e febbricitante.

Pensieri esausti in fumo acre, speranze colate ed intrappolate,

cola ovunque questa resina nera che dilata e spande la sofferenza.

Io non capisco, non so, non sopporto, ma subisco ancora, ancora...


P.S.:

no, davvero, mi dispiace, ma... stavo solo scherzando!!!! E' che io la combatto, giuro, questa mia tensione ad essere trendy, ma poi... Porco cane, oh, chiedo venia, ma insomma lo volevo anche io un post di nichilismo universale che razzolasse in questa cosmica sofferenza... Uh? Bah, ecco!

Sofferenza cosmica, beninteso, ma più che altro...


...spaaasmica! (Go Austin goooooo! Mai più moscioooo!)

elementi

è semplicemente che...


Elements

...mi divertiva cazzeggiare con PSP.

giovedì 19 giugno 2008

Vov, sono arrivato due!

Mica uau e nemmeno wow, proprio VOV, datemi del vov, che sono arrivato duue-e (in bergamasco, please) nella gara della vita. Dico, subito dietro l'uno, che è poi quello che mi fa ragliare cattivo se solo lo penso e quindi non lo penso. Sì vabbé, contorni (patate? mais? insalatina? no no, patate va', che tirano) e contesti magari danno un senso diverso al tutto; chessò tipo che la gara della vita era poi solo alla sua prima tappa dell'oggi, e cioè chemminchiafarestaseracivediamoioetesìsìsì?! e che i concorrenti erano poi solo due, il Mulo di Mosca col Cetriolo (mi sta scomodo, il cetriolo, ora che mi entra anziché uscirmi, vabbè tant'è, ohi, e alé) e l'impronunciabile selvatico voltaovini.


Small Message System:

"quanto mi odi se per stasera ti do buca?"


No, fai te...

Però un tempo sì che avrei odiato, mi sarei scazzato e depresso, avrei fatto domande per avere risposte indesiderabili, e studiato gesti eclatanti col solo gusto di chinare il capo alla pacchettina amichevole di compiangenti amici imbarazzati. Ecco, oggi per un attimo il cuore è sceso a sciaguattare nello stomaco, ha infilato l'intestino, ha battuto due rintocchi di chiappe ma poi è tornato su al suo posto. Cos'è 'sta cosa che mi sembra un sorso d'acqua fredda dentro ma proprio dentro?


uhmm... delusione...?

suggerisce uno scolaretto dal banco di terza fila...

Ohssì, delusione! Ma dillo forte ed in verde astio:

delusione!!!


Sì ma, ecco, e allora dicevamo?! Ecco, dicevamo: e allora? Va bene, va bene la delusione, cavolo certo che va bene! Basta che io ricordi a me stesso che il Mulo è il Mulo cioè Andrea è Andrea, che il resto del mondo è il resto del mondo, che tutto quanto interagisce creando cose belle, meno belle, medie e anche brutte, ma niente di ciò mina davvero chi io sono o come io sono. Ecco. Posso rimanere deluso e con 'sto sorso ghiacciato nei pericardi, e nel contempo gioire della serata alternativa già organizzata e del cielo che ora è delicato e del sole che domattina sorgerà ancora.


Molto eroico, quindi poco in linea col mio new deal interiore (eeeehhhh?!?!?!), ma in quenya i Noldor dicevano una frase che suona davvero bene:


aure entuluva

(il sole sorgerà ancora)


P.S.:

però Gandalf diceva anche naur en edraith ammen!

ed un fulmine avrebbe incenerito il voltaovini...

il mondo mi solletica

Il sole mi massaggia la pelle della schiena con le sue mani ruvide,

allora mi sdraio assonnato sulla seta blu del cielo, liscia e fresca,

un cuscino di lavanda che mi stuzzica il naso e distende la fronte.

I tigli, fitti di foglie, rami e fiori gialli, distendono ombre profumate.


Ecco, che bel pianeta che abbiamo!

m'han venduto 'sto tappeto...

Inizia ieri, verso pranzo, mentre la psycho non martella ma chiacchiera, fuori dell'ufficio le nubi si spappolano in coriandoli che volano via sotto una brezza fresca. Spunta un colore che mica mi ricordavo: l'azzurro [i Negrita mi cantano Rio Bahia Santiago...], ed ogni angolo spigolo e foglia e fiore si stira, sgranchisce e risveglia. Oooh, il mondo ha colori e forme, ma daaai! E poi continua nel pomeriggio, e poi esplode nella sera con il resto dell'universo che ci guarda da dietro una seta di quelle che esistono solo nelle fiabe dei paesi caldi, tutta di un colore che è un'infinità di miliardi di milioni di triliardi di sfumature di blu cobalto malva e... uh, estatico ammiro (e stiro? Naaaa) e mi bevo tutto quel cielo, a mani aperte a braccia larghe, lo sento scorrere nelle mie vene ed uscirmi dalla punta delle dita! E poi cena (lunga), e poi notte (corta), e poi stamattina un altro regalo (oltre all'appendicite che urlicchia): dico, no dico e dico davvero, ma se questo sole sapessimo portarlo con noi anche quando lui si incista dietro stupide nuvole spastiche, non saremmo più felici? Ah, io sì. Ma poi alla fine è sempre la storia che se l'orgasmo durasse due ore alla fine ti scocceresti no? (ah bè, ecco, uhmmm... e no? Tipo no proprio no? Mah!) O, ecco meglio, fosse Natale tutti i giorni poi alla fine c'avresti il Natale che lavori male e che scassi la macchina e che ti fa male un dente e che ti si incendiano le emorroidi e che fa freddo e che fa caldo e quello che trombi bene o trombi male o trombi tanto e bene e dolce e forte e... Ecco, se parlo di quello poi mi ci incanto, chissà why! [Tocca ai Pearl Jam: a-ahhh-o-oooohhh I'm still alive...].


...e beccheggiando ordalicamente estatico Andrea s'avvia ad una riunione sordidamente statica...


ChissenefreCa! Io stamattina mi sento bello, nuovo, luminoso, sensuale ed un'infinità di altre cose. La colazione si è regalata tanto tempo in più del solito e me la sono fatta ben diversa dal solito (niente), con le pesche a pezzi che riprendevano il colore di questo bel pezzo di pianeta, e poi ecco il sole è lì e solleva polvere (poeiraaaa) su quel tappeto di seta, e io proprio non ci riesco, giuro non ci riesco, a trovare qualcosa di spiacevoleeeeeeeeee [Morcheeba: ...I'm having a daydream we are gettin somewhere, kissin your lips and running finger through your hairs...]. Ok, bene, ecco pure i miei primi 60 minuti di veglia oggi. Ahhhhh....


190608 - Me


190608 - Breakfast190608 - Sky


 


 


 


 


 


 


 


P.S.

Con tempismo spettacolare i CCR cantano "yesterday and days before, sun is hot rain is hard... I wanna know, have you ever seen the rain?" Andrea risponde "sì, diavolo sì che l'ho vista, e mo' basta eh?!?"

Besitos para todos

mercoledì 18 giugno 2008

Putrefax

Il macellaio putea di putrefazione. Questa sì che è sofferenza. Evado verso una riunione ed il primo convitato esterno sta già ingannando l'attesa sciorinando i suoi meriti sportivi risalenti al dopoguerra. Resisti, c'mon c'mon, resisti!


E se poi quella testa di cazzo dell'amministratore delegato iniziasse a pensare ad un livello un po' più alto di "cazzo come siam bravi cazzo dateci i soldi" allora forse si riuscirebbe anche a fare quarcazzo di buonoooooooooooooooooo!!!!! IDIOTA! E quantomenoi non si rimedierebbero figure di merda con gente che parla molto di meno e capisce molto di più! ANCORA: IDIOTA!!!!


Due ore e passa, ma sono poi davvero bravo. Bravo Andrea, bravo bravo! Alè!

universi paralleli

Il pianeta alieno

Una spiaggia vasta ed il sole che azzanna la pelle nuda. Mettere la muta è una tortura, issarsi gav e bombola in spalla una fatica epica, camminare fino all'acqua un calvario di dolore. Indosso le pinne con i giroscopi che furiosi si surriscaldano dentro il cranio nello sforzo di evitare la caduta disonorevole, il rimanere spiaggiato sulla schiena, rantolante come un bacarozzo semiacquatico istupidito. Pinneggio nell'acqua bassa, acquisto mare e spazio fluido, e poi mi libro finalmente alto sul fondale, da qui tutto scheggiato nelle microfratture dell'acqua. Maschera, erogatore, controllo reciproco, cenno, segno ok, pollice verso, si va giù. Espiro e sgonfio, due piccole pinneggiate per salire 15 cm sull'acqua e d'abbrivio iniziare la discesa. Eccola l'altra dimensione, quella fatta di fresco e silenzio, del respiro che mi riporta sempre a me stesso eppure me ne aliena. Riacquisto orizzontalità, e sono su un pianeta ignoto. Ho voglia di immergermi.


Alieno a me stesso

Una parete mi si fa incontro, raduno corde, rinvii, moschettoni, voglio andare leggero, nemmeno il caschetto che tanto siamo giovani, belli e stupidi ma a che serve l'intelligenza con questi fisici? ... Indosso l'imbrago e ci attacco scarpette, magnesite e materiale; corde in spalla, e si va. Ravano per boschi, mi inerpichi per pietraie, sarà nemmeno mezz'ora, ma non c'è un minuto nel quale io non agogni la cessazione di questa sudata ed urticante sofferenza. Poi sbatto contro la parete, la guardo, e da lì quella fila diritta in su per 300 metri, fino a cementarsi con il cielo carta da zucchero. Ti leghi a me io a te, respiriamo, i battiti salgono, mi chiedo perché? e so che è perché lo voglio. Cenno d'intesa, scende la calma, mani nella magnesite, soffio e la nuvoletta bianca che sa di polvere e roccia si disperde nei refoli della brezza. Una tacca sotto due falangi destre, un piccolo appoggio per la punta della scarpetta sinistra, faccio il primo passo e smetto di esistere, divento gesto. Ho voglia di arrampicare.


Il mondo liquido

Entro e l'odore è riconoscibile, l'ho già sentito altre volte, desiderato spesso, vissuto velocemente. Un bacio affrettato e quasi guardingo quasi intimorito. Porgo il vino (Tasca, Charrdonnay), e lei è in accappattoio. Le prime parole sono schegge difficili da controllare, macinano nella gola e bruciacchiano un po'. E se poi... E se invece... E se non... Apro il vino, lei gocciola dalle punte dei capelli e si trascina dietro uno strascico di aromi inebrianti. Mi guarda, il giallo-verde delle iridi perde terreno al dilatarsi delle pupille, mentre in una danza di cerchi concentrici ci si gira intorno fino al centro. Dove una mia mano scivola sotto l'accappatoio e la sua si posa sulla mia spalla. Labbra calde su labbra fresche, ed il vino freddo fa condensa sul ventre tondo dei due bei bicchieri Ridel. Diventerà caldo, ma non è questo il punto... Ho voglia.

Bum - 'ssta! - Bum_Bum - 'ssta!

Ascolto Shake your limbs dei Mattafix e cassa rullante cassa cassa rullante prende un nuovo significato. La sirena sotto è il contrappunto della drammaticità, il walking del basso invece ti ammicca e dice "heyya man, mica che ce crediamo davvero, yaknnow?!". Uuuhhh era tempo che non mi ficcavo un album intero dalla 1 alla 11 dentro le orecchie almeno once a day; stura meglio del cotton-fioc e carica più di Ovomaltina.


Risveglio col gusto di epici cetrioli scotti e inutili, sotto un cielo che proprio non sa che farsene di se stesso e va un po di qua ed un po' di là, indeciso tra avorio, azzurro e piombo. Vorrei scrivere cose belle ma non ne ho, né nei contenuti né nei modi, quindi sto semplicemente rispondendo all'appello. Ecco: presente!


Ops, palla, di cose belle ne ho: 1 kilo...180608 - Ciliegie

epica mente buuuuum!

C'era bisogno di quei tomi poderosi ed asfissianti, che ingobbivano noi adolescenziali virgulti di boria, ormoni ed ignoranza, per spiegarci l'Epica? Memento: e l'etica? Ne dirò.


L'Italia ha vinto, e diciottenni carosellano per le strade senza sapere perché, ma in fondo è notte prima degli esami e tutto serve a dimenticare che domani passeranno sei ore a titillare senza segno (dicasi in accezione keirotica) le arpie Grammatica, Sintassi e Fantasia. Epica, dicevo...


...cammino verso la macchina mentre gli aliti della notte, insieme al silenzio che in questa valle appesa alla città spira come fossimo molto altrove, mi rammentano che forse stiamo tirando la volata alla primavera. Il cielo fa luce. La luna è bassa-bianca-tonda. Ed è uno di quei momenti in cui vorrei essere un fotografo di quelli con i cosicubici, ma non essendolo né avendo l'occorrente faccio click con gli occhi una, tre, cinquanta volte. Uahh! Perché il cielo è per metà, la metà sinistra, sgombro e limpido, ma la metà destra vede un'armata di nubi radunarsi e schierarsi. Falangi compatte avanzano buie e veloci con le ardite avanguardie, frastagliate dall'impeto, che già caricano urlanti sotto l'argento di Nostra Signora Selene. Vedi il movimento, senti lo scontro che sta per esplodere, le grida scoppiano e strappano l'attesa ed energie immense si riversano sul mondo. Uahhhhhhhhhh!!! Salgo in macchina, miro qui per scrivere mentre il male avanza, oscura l'astro, invade il bene, spacca e scalza e si frammenta, si ricompone e scalcia e Dio, Dio, quanto è potente! C'è buio, ora, la battaglia imperversa dietro il buio, sì, ma è una vibrazione di timore nel mio stomaco, una riverenza che spontaneamente rivolgo a queste cinetiche devastanti: lampi enormi, bagliori a raffica, sempre più frequenti, giganteschi, illuminano drammaticamente la violenza degli impatti. Il cozzare, il colpire, il tuonare degli scudi e delle armi brontola a questa distanza, ma lassù dev'essere La Potenza, LA POTENZAAAA, quella inimmaginabile, quella che ti toglie senso e ti lascia spettatore privo di dimensione ed interazioneeeeee....ed immobile, spaurito, ammirato, fradicio, osservo quegli eroi combattersi e infine, lenti, restii ad abbandonare il campo, allontanarsi.


Epica. Ecco, questa è epica.

Etica: la prof del liceo, quella di italiatino, quella che ammollava le mammelle sulla cattedra, provò a spiegarci il Quesito Fondamentale dell'Etica. Noi, figli di Covenant nella Landa, insorgemmo. Noi siamo io e Davide. Io ritirandomi in meditazione ieratica per un quadrimestre di fughe ed una collezione di n.c. in pagella davvero completa; Davide ammonendo il megabove sui pericoli del [sicuro] infarto alle coronarie e ragionando sul suo magnanimo atto per due giorni proficuamente sospensivi. Bè, il bove poi abbozzò. Ma questo non c'entra niente.


Almeno non ho scritto di cetrioli... Ohpporcavacca...!

martedì 17 giugno 2008

l'attimo: che ci faccio?

I n t r o

Intanto questo post sarà lungo. Quindi, chi capita qui per caso, si levi dalle palle che non c'arriva in fondo. Questo non è per voi (tanto qui tutti scriviamo per "voi" al di là delle fregnacce che ci piace raccontarci. Tutti scriviamo per tutti voi e per un po' di luce su di noi, anche io adesso: si chiama captatio attentionis. Funzia?)


C o r e :   t h e  m o m e n t u m

Lo perdo? O lo colgo? Addirittura c'è chi se lo crea. Uahhhhhhh! Trooooppo figo. Ah, c'è anche chi l'attimo te lo fa annusare, e se c'hai il naso d'un bracco da tartufo vai a segno, sennò torni al via, che è poi il solito bagno ed il solito cetriolo. In mano. Ops, troppo ermetico, chiarisco: c'è chi vuol capire perché dal tenermi lontano è passata quasi al dovermi inseguire, e allora te la mostra un istante attraverso un accappattoio e con una battutina veloce. Dovrei cogliere, stupido io, ma c'ho il naso turato da 20 anni di sigarette, mica colgo, no, io stringo forte. Il cetriolo. In mano. Frase della serata:


"domenica avevo voglia di infilarmi nel letto con te ed una bottiglia di vino,

e poi ordinare una pizza in seconda serata per riprendere le forze
"


Eh, io non ho il naso, ma manco pure dell'occhio, e così leggo ciò che vorrei leggere: vorrei e non volevo. Pronto, chiamato? Stop. Sbang. "Parlavo della domencia passata, non era un invito". SDENG! La porta si chiude, sul cetriolo. Io lo stringo, ma forte, perché adesso fa male strizzato fra i battenti pesanti e spigolosi, ed io guaisco come un cagnetto intrappolato in una tagliola. Ma i corollari mi hanno sempre affascinato quando fingevo di fare ingegneria, che hanno 'sto potere di ricordarmi una margherita che si dispiega intorno ad un buco urlante su dimensioni aliene dove ci son numeri e segni indecifrabili. Corollario della serata:


"dopo il mare avevo una voglia incredibile, anche ieri, ma cos'ho fatto per seguirla?

Niente, e niente è accaduto. Le coincidenze non esistono, si vede che va bene così
"


Scusa, le coincidenze dove minchia stanno? Tu volevi qualcosa che ti propongo e cerco da un mese e che da un mese freni bruscamente proprio quando il cetriolo ormai è a 120°, ancora poco e scuoce; un po' di amor proprio mi fa essere cauto a forza di chiamare fabbri a districarmi da 'sti battenti pesanti, e tu non muovi un muscolo per palesare quella cosa che ti brucia, fatta di immagini e sapori e temperature, non muovi un muscolo che sia uno, fermeresti pure il cuore se potessi, e poi dici che "doveva andare così"? No! Ma proprio no, sai "no"? Ecco, no! L'hai fatto andare così. Paura eh? Lucarelli stringe le dita e ti guarda negli occhi: paura eh?


No, ma mica che io sono monotematico, è che mi scrivono così i miei alter-ego ed ego-alter (esistono entrambi, a seconda del verso che prende la proiezione, ma sempre cagata è). E' solo che c'ho sta cosa che a 35 anni gli ormoni frullano, la voglia urla, soprattutto quella di belle cose semplici. E mi pare che vino, serate, sesso, giri in moto, pedalate, amici, risate, desiderio non siano cose poi così strane da ricercare. Se poi le trovi tutte, tutte quante financo lo desiderio, e manca il sesso, con cetrioli in mano per tutti (dico tutti, chi il proprio, chi un corpo alieno casualmente atto alla bisogna) allora io mica capisco più.


L'Italia sta già giocando? No perché se vuoi che un post sia letto devi farlo corto a meno di non essere Pulsatilla. Bene, ecchissenefrega! Io voglio scrivere, e mo' pure salvo in notepad che Splinder perde un po' i colpi. Ma c'è San Mattafix che veglia con questo prurito che ormai è amico, un prurito che mi ricorda le vesciche che avevo proprio lì sulla spalla dell'angelo, dopo l'ultima arrampicata. Figo sfoggiare deltoidi e dorsali, fintanto che 'sto meteo tropical-chic non ti spara germoglianti piante semi-letali che mordono come chihuaha con la rabbia e pungono come Cassius (Clay, l'argilloso Cassius agile come lepidotteri).

L'Italia sta già giocando, chiedo?? Se sì, che fa? Soprattutto, perché non mi freca una mazza (frecare è più sordidamente acuto di fregare, che si tarscina ruvido e trivialmente flattered)? Rotola rotola rotola ro... Io ci ho sempre creduto nell'amore. Poi nell'Amore. Poi nell'Ammmòre. Poi non ci credo più tantissimo, eh. Che la psycho che mi da della iena (brava lei, c'ha ragione c'ha) dice che ti puoi agitare finché vuoi e fare il bravo ed il buono ed il retto (not talkin 'bout cucumber, now) ma poi o hai fortuna o rimani col vegetale in mano (talking 'bout cucumber, now). Cioè, dico, se la persona non la incroci... O anche se la incroci e la stiri sulle striscie? O se la incroci ma stai guardando il culo di una scema? O se la incroci mentre è lì che aspetta di essere copulata da un ex che, selvatico, se la rigira per un anno rigirandola a ovino ogni mesetto? Ecco, vedi, ci son cose peggiori che essere soli, tipo essere soli perché si è la causa della scomparsa del proprio ideale Ammmmoòre. O perché si ha sfiga.


Fatto mai altro, io, in vita mia? Forse... e forse no.


E p i l o g o

Ha funziato la captatio attentionis? i Mattafix sono arrivati fin qui. Io pure.

Etica Mente segature

Su un blog non credo sia molto etico scivere un post e poi segarlo. Eppure non è un fatto di vergogna o timidezza o ritrosìa, è semplicemente il fatto che qui - qualcuno su invito qualcun'altro casualmente o sua sponte - passano persone vicine a me e, nel caso dei due post segati, vicine ancor di più alla persona che mi ha generato simili e poco composte reazioni.


Non è mai piacevole leggere la visione che qualcun'altro ha su qualcuno che ti è vicino. Fa male all'oggetto della visione, fa male a chi l'ha generata e invariabilmente crea tensioni e scompensi in chi la legge. Ecco perché sego quei due post, perché ognuno deve avere delle persone che ha intorno a sé solo l'idea che ha creato con l'esperienza; trarre da esse solo le emozioni che queste sanno suscitare. E non attingere all'esperienza di altri. Che sono invariabilmente diversi in ciò che vogliono, temono, provano e, quindi, pensano, di qualcun'altro.

pra ser feliz a vida inteira...

...levantou poeiraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

prurito

Continuo a non capirci niente; continuo a farmi domande; continuano, i Mattafix, e sono il sentiero deserto sul quale levo la mia polvere, mentre dicono ancora di un angelo sulla mia spalla ed io ancora sento solo un prurito che non riesco a grattare. Ma è bello ascoltarli! Nel post precedente scrivo una marea di imbecillità, ma a volte quando sono davvero ravanato come un pupazzo nelle mani di qualcuno (di solito, qualcuna) è un po' una catarsi superficiale raccontarsi una marea di stronzate alle quali far finta di credere.

Non ho mica grandi cose da dire, con tutto che sempre ho voluto fare lo scrittore, con tutto che mai ci ho realmente provato, ammetto già da un po' che sono abbastanza privo di argomenti. Se escludo donne, vino, odori e colori, a me del resto proprio frega poco o proprio non mi frega di scriverne. Ecco: e questo post - tolta l'immagine del sentiero - mi fa abbastanza schifo, quindi finisce qui


Splinder, dove diavolo è questo post??????????

Ma che è, c'avete i server fuori sincronia?!?!?!

Riciclo


Avevo svuotato un post che ormai non ricordo nemmeno più. Ora lo recupero e gli faccio ospitare l'evoluzione del mulo. Perché il mulo - anzi, il Mulo - è un animale in evoluzione, che cambia forma e colore, che ci vede bene o ci vede così così, che sente freddo o ha caldo e voglia di ballare. E così.... ecco qua:



 











































Versione 1


Versione iniziale



Maggio - Luglio 2008



Versione 2


Il Mulo in veste estiva



Luglio - Ottobre 2008



Versione 3


Arriva l'autunno...



1 - 25 Ottobre 2008



Versione 4


Halloweeeeeeen!



25 Ottobre - 3 novembre 2008



Versione 5


Finalmente Natale, aah!



18 dicembre 2008 -

10 gennaio 2009



Versione 6


Verso il Carnevale

(e la primavera)



11 gennaio 2009 - ...



Versione 7


Estate (e autunno...) 2009



1 luglio - 15 dicembre 2009



Versione 8


Inverno 2009/2010



Dicembre 2009 - Primavera 2010



Versione 9


2010 e 2011



Maggio 2010 - 16 marzo 2011




 


E, ovviamente, il Mulo si evolverà ancora...

vigliacche

...omissis.

lunedì 16 giugno 2008

guardando, ma bene...

Camminiamo, incrociamo uno specchio, fissiamo fuori da un finestrino oltre un viso, poi un cielo si spacca e vomita fuori cobalto, occhi brillano, vene pulsano, un'ape si posa su un fiore di lavanda. C'è tutto, qui, e non c'è molto più di quello che si vede. Eppure è tanto, ma così spesso ho dimenticato di guardare che adesso, ora che strizzo gli occhi e lascio che i sensi recepiscano e il cellulare ricordi, ora mi pare di scoprire universi mai considerati. Pienezza.


150608-2 - Lavanda150608-2 - Veins150608-2 - Sky


 


 


 


 


 


 


150608-2 - Eyes


 


 




Mmmmh, quante cose...

E i Mattafix cantano memories of Soweto. Dolcezza e voglia di andare...

E se Splinder la piantasse di mangiare i post e poi vomitarli fuori, forse saremmo più contenti. Cazzo!

occhi

Spesso, ultimamente, incrocio lo sguardo con occhi splendenti. Quelli giallo/verdi, quelli nerissimi, quelli azzurri e giada, quelli nocciola. Se un uomo dice a una donna che la parte di lei che più l'ha colpito sono gli occhi, forse mente, ma non necessariamente. Probabilmente dice il vero, tacendo però metà della realtà.



  • giallo/verdi insieme a un profumo eccitante e a due fossette alla base della schiena;

  • nerissimi... amica spiona, taccio. ;)

  • azzurri e giada insieme a minute forme sode ed armoniche;

  • nocciola insieme a un sorriso come un bel sole, pelle liscia e... ricordi umidi.


Uff... Oggi logorrea. Qui urge stop. STOP!

trasformazioni


  • I tigli persistono a profumare amabilmente;

  • il gelsomino avizzisce e invecchia, l'odore è ora violento e richiama la marcescenza di qualcosa che va a disfarsi;

  • la lavanda è al suo massimo ed è una delicata potenza in colori tenui e accordati (il tono del verde degli steli, il tono del lilla dei fiori: sembrano calcolati con Photoshop per avere la stessa matrice Hue, Saturation, Luminance. Incredibile).


Poi passo davanti a un kebabbaro (un'amica m'ha detto che in arabo non distinguono il suono B dal suono P, ecco perché si vede scritto tanto Kebab quanto Kebap) e l'alito ruggente di cipolla e carne che cola mi assalta i sensi e opprime gli altri aromi. Compenso con una nuvola grigiastra di diesel combusto e finalmente giro 'angolo per tornare nella freschezza aggrumata dei tigli. Tutto si trasforma, tanto ciò che ci galleggia intorno quanto le sensazioni che questo desta in noi; non sempre in sintonia, indicativo questo del fatto che noi stessi mutiamo reinterpretandoci costantemente. Vita, no? Sì.

allenamento

Per 48 ore non userò il verbo "dovere" né alcun suo sinonimo diretto o espresso in perifrasi, per quanto contortamente arzigogolate.


3.. 2.. 1.. GO!

rotolando verso di me

Bella in accappattoio, capelli fradici e gocce umide sul collo, difficile non guardare. Uh… Impressioni ed immagini di novembre in un sabato di metà giugno: un sigaro morbido che sa di vaniglia e tropici fuma nell’aria mentre i miei piedi sono appoggiati ad una cassa di Rum. Parole, poche, sguardi, pochi, sensazioni… impressioni. Pace. La macchina ferma per la 4^ volta nel 2008, sarà la congenita deficienza anticorpale di un organismo in evoluzione rapida? Cioè quante probabilità che la Clio si trasformi in un Carrera, quando sarà grande e matura? Uhmmm… (grazie Lilu, qui mi presti Marge). Grigio grigio grigio grigio dillo tante volte serratamente, velocemente, incespicando su denti e lingua e la parola perderà di senso. Ecco un raggio di sole. Bè, funziona allora. Ruota libera, qui tutto rotola liberamente. Cuore sceso nei calzetti, io detesto quel nome che in italiano sarebbe tanto stupidamente flattered ma che troncato di due lettere e pronunciato con speranze asfissiate tra le labbra di L diventa una preghiera. Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Un treno notturno va verso l’Aurora, che begli occhi che hai, ma sai, ho notato una cosa, che sono sempre o un po’ verso la pazzia ridente o un po’ verso la malinconia. L’Aurora sale sale e scende scende? Un Carlino di porcellana lucida in un negozio di ninnoli infami diventa il profano (davanti al tempio, pro-fanum) del Carlone. Lo vendono a 35.000 euro, mi pare di aver sentito. Uh…! Perdersi sotto uno zaino, pantaloni stazzonati e corti, infradito, una maglietta mezza strappata, lisa e consunta, e un velo di sudore sotto un cappello di paglia (sono pelato, il cappello ci vuole). Ecco, oggi fingo di essere là, lontando dalla decadenza di Dogi morti, dalle impressioni autunnali di fiamma, legno e vino.


Ah, i Mattafix cantano di un angelo sulla mia spalla. Io ho solo un gran prurito.

domenica 15 giugno 2008

me le voglio ricordare

Belle parole con una potenza espressiva ed evocativa ineguagliabile (per me):


italiano: acquerugiola, estasi, salmastro;

francese: rever, phantasme, haine;

tedesco: wunderbar;

inglese: strife, lightning, whisper.


Ah, e carissimi saluti a quelli che spiano... ;)

semplicemente semplice

150608 - Specchio150608 - Stepping150608 - FlavoursPreparazione e freschezza;


camminando nella luce verso un bel posto;


lavanda e sauvignon e poche chiacchiere serene.


Ah!

sabato 14 giugno 2008

troooooppe domandeeee

Guatemala, Canada, Sufafrica, Santo Domingo, Shri-Lanka o Vietnam? FZ-1, Z-750, Z-1000, Street Triple, Hornet, CB1000R? Arrampicare, bere, girare locali, tornare ad Arco o pedalare? Risposta: non so, vedrò.


L'album dei Mattafix gira a nastro, un kaiten che serve a ciclo continuo 11 canzoni che sembrano fatte apposta per una serata a ballare. Ecco: ballare...

il mulo ringiovanisce

Nell'attesa dell'estate che verrà (non era una canzone?) il Mulo prende colore e si ridipinge, che stasera poi proprio non ne aveva voglia di girare per locali in una terza tornata alcolica. Il fegato cantava nenie funebri e così lui ed il suo bastardo sterile prendevano la via dell'ufficio. Domani è un altro giorno, ma va?! L'Italia piange una mezza sconfitta dagli europei di calcio 2008 e a me sabbia quarzitica delle Seychelles mi si ingrana sotto le palpebre.


Puzza 'sta sigaretta, è ora di spegnerla pensando a tutti i posti che la potente L mi ha indicato come mete. Io non ci credo che domattina si sveglierà con solo un minuscolo barlume di voglia di continuare questa finzione, ma magari un po' ci spero. A scapito della moto nuova, ma tira più un pelo di... Buonanotteeee!

venerdì 13 giugno 2008

bolle

Bolle vuote nel tempo come questa, in cui molto è sospeso davanti ad un TV che non ho qui. Strade lubrificate da enormi pozzanghere post-diluvio sulle quali nessuno - o quasi - incrocia nella soddisfazione di sollevare muraglie d'acqua.


Bolle nello spazio ieri sera dentro una macchina e perduti nel vuoto di una periferia fatiscente, stretti dal suono della risacca.


Bolle di calore che risalgono dal fondo ed esplodono alla superficie rivelando sbuffi di desiderio che navigano nell'etere dentro piccoli sms.


Bolle di pensieri che sfuggono al controllo, iridescenti e imprevedibili come fossero di sapone alla glicerina, rivelando parole che poi si correggono ma che rimangono scritte, sornione, a smantellare castelli di programmazione e autocontenimento.


Voglia.

Desiderio.

Godimento.

Risate.

Il bel tocco di mani su mani e dita tra altre dita.

Cingere fianchi con un braccio...

Uuuhhhh... sgonfia tutto e fora la sottile pellicola disperdendone il contenuto, prima che la pressione crei casini...

racconto: Il mandante

Un calvo e macilento uomo di spettacolo, in prima serata, sfoga il suo istrionismo di lunga data sparando a zero sul silenzio assenso, sul diritto di disporre di se stessi anche dopo la morte, con consapevolezza e coerenza. Dipinge la donazione degli organi in un quadretto che ha del losco, del prevaricatore. La forza di un caleidoscopico spettacolo di bassa lega e di una diffusione ufficiale creano un seguito di milioni e milioni di italiani.


Elisa è a casa con la febbre, vorrebbe uscire con Luca, ma è costretta a guardare la TV e sorbirsi il pistolotto colorato e pieno di pailettes di quell'antico cantante pelato, alla fine del quale però esclama "cavolo sì, domani vado all'ASL e dico che io son contraria a farmeli prelevare così e basta; lo voglio decidere io, mica possono fare quello che gli pare!"


Elena è a casa con la febbre, ma non cambia molto, perché sta studiando per la tesi, ancora due settimane di sforzi e sarà finita, e poi l'estate più serena della vita: progetta Cuba, lei con due amiche e due amici; spiagge, ballare su assi di legno, girare l'isola e sentirsi nello stomaco il blues, fumare un sigaro vestita di bianco, salire su uno di quei taxi tondi e colorati.


Lunedì mattina Elisa ha la mezza giornata libera, va all'ASL e ancora debilitata dall'influenza, scocciata per essere stata rimbalzata in due uffici diversi, sottoscrive la dichiarazione di volontà negativa alla donazione degli organi. "Così lo chiederanno ai miei, cavolo!". Poi sorride e pensa che se avesse le palle se le toccherebbe; esce e va a prendere un caffé, che tra 40 minuti inizia a lavorare.


Lunedì pomeriggio Elena va a far rilegare la tesi, e sospirando di sollievo esce dalla stamperia. Il sollievo dura un attimo, poi si dirige verso l'ospedale dove da molti mesi suo fratello attende un trapianto di fegato. Le condizioni peggiorano e non faranno altro fintanto che non verrà trovato un donatore idoneo.


Una settimana più tardi, sempre di lunedì, il sole si spara diritto in cielo e da lì inizia a respirare afa sulla città. Elisa inizia le sue ferie proprio oggi; sale sullo scooter con una gonnellina molto corta ed una canottiera a righine colorate, un borsone da mare, e si dirige verso la spiaggia. A due chilometri dal lungomare la borsa le scivola dal bandone dello scooter e rimane agganciata n qualche modo al manubrio, strisciando sull'asfalto dall'altra parte. Elisa va piano ma sta perdendo il controllo, così rallenta tentando di ripescare il borsone. Con una mano sul manubrio e l'altra che annaspa e fa forza, guardando in basso, attraversa l'ultimo incrocio, quello dove il semaforo ha lampeggiato per mesi concedendo così a lei la teorica precedenza. Solo che da oggi il semaforo non lampeggia più: segna rosso. Elisa passa, e dall'altra parte passa un'auto bianca.

Cinque minuti più tardi sull'auto bianca ci sono macchie rosse, sirene urlano in distanza, un uomo intorno alla cinquantina guarda atterrito il corpo della ragazza riverso al suolo, piegato innaturalmente, la testa disfatta. Vomita ancora una volta.


All'ospedale Elena è al capezzale di suo fratello. Pare vi possa essere una possibile donatrice. Il coordinatore regionale sta verificando i dati della ragazza deceduta 45 minuti prima. Il gruppo sanguigno coincide, altri rilevamenti fanno propendere per il miracolo, perché a Luca, ora, serve un miracolo entro 48 o massimo 72 ore, poi non ne avrà più bisogno. I familiari della ragazza deceduta sono già arrivati, sono disperati, ma traggono forza dall'idea che la loro figlia possa donare se stessa e far vivere una nuova speranza; sono commossi all'idea che qualcuno accolga in sé il dono della loro figlia donandole così una vita oltre la morte.


Il coordinatore riunisce i responsabili dei due nuclei familiari.

Dice che è stata trovata una dichiarazione sottoscritta sette giorni prima.

La dichiarazione è incontrovertibile, Elisa era maggiorenne.

I genitori sconvolti vogliono capire perché, non si spiegano il come, si scontrano con l'ineluttabilità del fatto.

Elena tace. I genitori suoi e di Luca tacciono.

Due giorni dopo Luca muore. A poche ore di distanza il corpo di Elisa viene inumato con tutti i suoi organi che iniziano a disfarsi.

Se Elisa potesse parlare direbbe che lei voleva solo essere consapevole, che non si erano spiegati bene all'ASL, che non si era spiegato bene quell'idiota rimambito ed ancheggiante del sabato sera in TV.


Una vita si è spenta;

con essa se ne poteva riaccendere un'altra... che invece si è spenta.

Due morti. Una accidentale. La seconda è un omicidio.

Il mandante ha appena sottoscritto il contratto per un'altra stagione di show istrionici e pieni di pailettes, nei quali darà sfogo a tutte le cazzate che gli verrà in mente di patrocinare contro il buon senso, contro ogni reale informazione preventiva, al solo scopo di continuare a riscuotere applausi ed incoerente approvazione.




jamaica

Nelle intenzioni era così:



  • scarpe sneakers semplici di tela bianca;

  • pantaloni corti e larghi, bianchi;

  • camicia a maniche corte, colletto rigido, taglio sportivo, di lino-cotone rosa;

  • giacca di lino color cacao.


Nella pratica del brutto tempo imperante ho sostituito alle sneakers bianche quelle nere e ai pantaloni corti un paio di jeans dilavati. L'angolo della superficialità?  Può essere. Io avevo un'immagine di me stesso e di ciò che avrei voluto inotrno a me, l'ho seguita e realizzata per quanto possibile, mi son sentito bene e leggero. Un'amica, la potente L, mi ha detto qualcosa di incredibile giorni fa: leggerezza non è superficialità. Io le ho risposto con media non è mediocrità. Wow, dialogo epigrafico, Marziale sarebbe stato contento.


Ravenna è un piccolo scrigno di rosso, arancio, ocra e mattoni a vista, incastonato sotto un cielo blu cobalto che si apre inaspettatamente proprio quando arriviamo. Spritz in mezzo a turisti dell'est già ustionati e a gruppuscoli di giovani in tenuta trendy. Poi la Ca' de vén, con soffitti altissimi a botte tutti affrescati, mattoni a vista, belle luci, tagliata d'anatra alle ciliegie, verdure grigliate e Sangiovese riserva Domus Caia.


L'estetica è armonia: di forme, linee, colori, materiali, essenze e comportamenti.


E' disarmonico un quartetto di corporature medie e leggermente abbondanti in vestiti vagamente alla moda ma disomogenei: il tipico pantalone classico che sormonta quelle orribili scarpe apparentemente classiche ma con una fibbia a velcro, sovrastato da maglietta nera che si appoggia su esuberanti maniglie dell'amore.


E' armonico il tarello spiaggiato che sciabatta con pantalone corto e shirt slavata esibendo tatoo e muovendo la testa come uno struzzo, facendo cenni a tutti e nessuno. Brutto, scemo, ma armonico. L'estetica forse non è una condanna, quindi, ma un giudizio in merito al rispetto di canoni assoluti, giudizio dal quale può discendere il verdetto di una soggettiva bellezza così come di una soggettiva bruttezza.


I Mattafix hanno fatto un bell'album, non solo una bella canzone; Ravenna a mezzanotte è spenta, ma diventa inquietante Lido di Dante ed il parcheggio dove fermiamo la macchina per andare a mettere i piedi a mollo: arrivano auto scassate e camioncini; ci sono solo uomini e tutti ci guardano in attesa. Stiamo in spiaggia per alcuni minuti, stretti e in silenzio. Un nordafricano arriva a venti metri, sfodera il bamboo, la fa guardandoci e poi se ne va. L non vede, io decido sia il caso di andare. Ridiamo, ci agitiamo sulla musica, e rientriamo a Bologna per un ultimo cocktail.


Sto molto molto bene.

giovedì 12 giugno 2008

Avete rotto!


  • voi che da 5 giorni parlate solo di Donadoni e della formazione di domani;

  • voi che ostentatamente chiamate i giocatori 22 scemi che inseguono un pallone millantando superiore disinteresse nei confronti di questo stupido gioco;

  • voi che se l'Italia vince respirate e sennò l'indomani sarete incazzati col mondo;

  • voi che se l'Italia perde siete contenti perché così sarà una rivincita dei rumeni sugli italiani e allora vedremo come la prenderemo (tirando in ballo Amhetovic, stupri, cronaca nera e Ceausescu: checcazzo c'entra?!).


E come la prenderemo? La prenderemo per una partita di calcio! Rompipalle fanatici da un lato e machisti intellettuali dall'altro! Cagapalle che non siete altro!

Appello allo zoo

Visto che tendo a dimenticarne le definizioni (sono esseri in evoluzione!!), ecco un bel memento a mio uso e consumo... Allora posso elencare ad ora:



  • Onanista Azzannato

    ovvero l'irrefrenabile potenza dell'amore verso se stessi... 

  • Macellaio

    jeans lucidati e camicia blu, la domanda è: ne ha uno stock? La speranza è sì, l'odore dice di no...

  • Mocassino Frustrato

    felici pur odiandosi? Basta fingere di crederci...

  • Leccaculo Atomico

    nato vecchio morirà giovane? No, ma non capisco come possa invecchiare più di così...

  • Ciccio Piallato

    se voli più basso di così scavi...

  • Cinese Nucleare

    l'interessante ed intelligente fusione tra un cinese, un fisico nucleare, ed un BiEmmeWuista...

  • Pompo

    la potenza dell'intelligenza selvaggia. Romagnola, e selvaggia...

  • Bella Dimenticata

    se solo si ricordasse...


Visto che siamo 23, direi che l'essenza di una dozzina almeno di soggetti mi si deve ancora rivelare.

bestiario - again and again


  • L'Onanista Azzannato ha trovato un nuovo equilibrio? Forse son solo io che ultimamente mi trovo molto spesso fuori del'ufficio;

  • il Macellaio seguiterà a vestire gli stessi jeans e la stessa camicia per il resto dei secoli? Mi preoccupano le bestiole che potrebbero ormai albergare su di lui;

  • il Mocassino Frustrato si incartapecorisce di frustrazione, ma tra poco inizierà ad abbrustolirsi, se solo viene fuori un po' di vera estate: family, spiaggia, racchettoni e talvolta una giornata in pista a Misano. La ricetta della finta felicità;

  • new entry, la Bella Dimenticata cioè colei che, potenzialmente bella, ha deciso di fare di una relazione spenta la sua ragione di essere, e della figlioletta la sua unica ragione di esistere. Dico davvero, ti pare che mi possa interessare ogni mattina il resoconto sulle deiezioni della pargola??


Gente allegra il ciel l'aiuta.

Infatti anche oggi piove.

Io così ho appena acquistato due orologi vintage originali degli anni '60; si accordano perfetti a pantalone corto, camicia in lino, giacca in lino, sigaro e rum. Nell'attesa dell'estate che prima o poi arriverà!

voglia

...di cenare sulla spiaggia, chiacchierare, bere ottimo vino (Librandi, Bianco Efeso 2003 ad esempio), ordinare un Rum agricole, aspro e che sa di terra e sudore, e accendere un Cohiba, e poi iniziare a muovermi e ballare.


Voglia di incontrare persone e scoprire occhi incredibili.


Voglia di mandare ad arare i campi quei giornalisti imbecilli che scrivono idiozie minacciose sul pericolo di prelevare gli organi ad uno che dopo 90 minuti di arresto cardiaco si è risvegliato: non glieli stavano per prelevare, intanto, ed in secondo luogo non sanno che in Italia la normativa impone l'accertamento di morte cerebrale al contrario della Francia dove si parla di "cuore fermo" e basta? Terrorismo di una banalità così meschina che sarebbe risibile se non sottraesse speranze di vita a chi quasi non ne ha più.


Voglia di cambiare moto.


Tante voglie, tanti desideri, ma come qualcuno oggi ha già scritto, e come io nei giorni passati spesso ho scritto, si vive solo l'attimo presente. Ed io, per la seconda volta negli ultimi 30 giorni, ho dormito finalmente 8 ore, e mi sento frescooooo! Alè, auguro a tutti intensissimi attimi presenti! Vale!

martedì 10 giugno 2008

Adesso

smetti di parlare,

smetti di ragionare,

smetti di pensare,


lasciati ballareeee

lasciati ballareeeeee

lasciati ballareeeeeeee